Deborah Iori, la giovane mamma affetta da una rara malattia genetica conosciuta con la sigla di Mcs, “Sensibilità multipla chimica”, può essere curata. La conferma viene dal figlio Matteo che è in continuo contatto con la madre, attualmente ospite presso l’Enviromental healtl center di Dallas, seguita dal dottor William Rea. La prima visita è stata effettuata lunedì scorso, dopo l’arrivo. La notizia ha rincuorato la famiglia perché non era scontato il fatto che potesse essere curata. I tempi saranno però dilatati: dalle otto settimane che erano previste, si è passati alle dieci-undici settimane. “Attualmente la mamma – spiega Matteo – sta ultimando gli esami e i test per l’accertamento di alcuni dati, poi settimana prossima inizierà la terapia. Sembra quindi andare tutto bene. Io, mio fratello e i miei nonni diamo questa notizia con il cuore sollevato e vogliamo rendere partecipi le molte e molte persone che hanno pensato alla salvezza della nostra mamma. Vogliamo inoltre ringraziare Maurizio Locatelli che ci ha permesso il volo tramite la compagnia Air Fly Sudtirolo; volo che ha contenuto i costi”. Deborah, infatti, non ha potuto utilizzare un normale volo aereo per raggiungere Dallas, ma un velivolo il cui interno fosse decontaminato.
Un libro per Deborah: è di questi giorni la seconda fase dell’iniziativa del comune e della biblioteca di Gavirate, coordinata dal consigliere delegato alla cultura Valentina Casacalenda, “#salviamoDeborah” finalizzata a raccogliere fondi per le cure della donna, mentre il primo momento era stato rivolto a raccogliere fondi per il viaggio. Ed è una proposta singolare che si inserisce nella manifestazione “Esponiamo Gavirate” di sabato 16-23-30 maggio (dalle ore 18,30 in viale Garibaldi). Un banco sarà dedicato ai libri che ognuno può donare perché venga acquistato. Chi volesse contribuire nell’offerta dei libri può consegnarli alla biblioteca (tel. 0332/748229 -biblioteca@comune.gavirate.va.it) o direttamente al banco della raccolta fondi. “Leggere fa sempre bene – è lo slogan della biblioteca – ma questa volta in particolare perché salva una vita”
Federica Lucchini