Capita molto spesso di sentire che si scarichino le colpe sugli altri, come se ogni cittadino fosse altro rispetto a quello che veramente è e cioè responsabile di tutto quello che madre natura ha voluto donarci. Sentirsi responsabili è fondamentale per sapere come ci si deve comportare, quali siano la regole da rispettare, che cosa occorra fare per essere costruttori di verità, anche di piccole verità anzi, soprattutto di quelle piccole, perché è proprio da lì che occorre partire per conservare, proteggere o ridefinire il mondo che ci ruota attorno. Sentirsi presenze vive, attive, parti di una realtà, concorrere alla sua realizzazione in un rapporto di coerente solidarietà, è in questi e grazie a questi passaggi che ciascuno torna a essere il centro del mondo, protagonista di una rinascita, operatore attivo di una rigenerazione del sistema educativo e formativo in cui gli esseri umani realizzano la loro storia. Il senso di responsabilità riverbera positivamente sia sulla sfera personale sia su quella collettiva, i benefici sono sempre ampi e le ricadute autorevoli. Si fa una cosa non perché sia solo bello farla, ma perché genera positività, aiuta a stare meglio, produce entusiasmo, gioia di vivere, allerta la voglia di fare, di sentirsi protagonisti, di stare al centro, invece di pencolare all’ombra di non ben definite posizioni.
Il senso di responsabilità non è né di destra né di sinistra, né di centro destra né di centro sinistra, è un carisma che può essere valorizzato, insegnato, fatto lievitare in una società che vuole davvero essere unita, solidale, rispettosa, capace di godere fino in fondo della propria vocazione all’unità e alla solidarietà. Il senso di responsabilità è un passo decisivo verso la creazione di una società coesa, seria, ordinata, capace di capire cosa sia giusto e doveroso fare, quali siano i comportamenti da adottare, capace di dare un senso vero e profondo a un sì o a un no, a una società che non si lasci condizionare o sopraffare o depistare da un falso concetto di libertà, che sappia guardarsi attorno e scegliere la via della rettitudine e della giustizia sociale, mettendo al bando tutte quelle iniquità che sanno di divisionismo, di oltranzismo, di interesse personale, di prevaricazione e di trasgressione mistificata. Chi ha senso di responsabilità conosce a fondo i propri diritti e i propri doveri, li sa gestire e dispensare, non si lascia irretire, mantiene fermi gli ambiti dentro i quali deve esercitare la propria funzione educativa, ha il massimo rispetto degli altri e lo insegna ai propri figli. Il senso di responsabilità personale nasce prima di tutto in famiglia, dove i ragazzi imparano a respirare l’aroma intenso e profondo di un bene che non ha nulla di scontato, che va costruito giorno per giorno sulla base di valori e principi di natura individuale e collettiva. La famiglia e la scuola sono e restano le vere strutture portanti di tutto il sistema educativo, per questo richiedono il massimo dell’attenzione da parte delle autorità preposte. Sono loro che danno peso specifico al senso di responsabilità, lo rendono vivo ed efficiente, lo aiutano a delinearsi, a realizzarsi, a diventare efficace, soprattutto quando la società evidenzia tutta la sua precarietà, il suo bisogno di carburante, la sua incapacità di rimettersi in ordine, di dare risposte esaurienti alle domande dei figli. Ritrovare la via d’uscita dopo un’immensa ubriacatura non è impresa facile, ma la famiglia e la scuola possono davvero essere il cambiamento, compatibilmente con uno stato che si accorga di esserlo anche in questa circostanza, quando ne va dell’educazione di un paese.