QUELL’INTERVISTA IN OCCASIONE DEL LIBRO L’ORO IN BOCCA
di felice magnani
Tra i tanti campioni a cui ho pensato per la composizione del libro scritto con Enrico Valente, c’era anche lui, Pietro Anastasi, il bomber siciliano che aveva incantato il Varese di Giovanni Borghi e subito dopo la grande Juventus dell’avvocato Giovanni Agnelli. L’avevo conosciuto in occasione di una grande manifestazione su “I GIOVANI E LO SPORT”, che si è tenuta il 2 maggio 1989 nella Sala consiliare del Comune di Cittiglio, grazie alla Biblioteca civica e con il patrocinio della Banca Popolare di Luino e Varese. Quando l’abbiamo contattato si è subito reso disponibile, l’invito del rettore del Convitto De Filippi, monsignor Tarcisio Pigionatti ha colto nel segno, “Pietruzzo” ce l’aveva nel cuore. Nell’ incontro di Cittiglio, Pietro Anastasi ha dimostrato tutto il suo attaccamento sportivo e morale a quella provincia che conosceva benissimo dai tempi del Varese, un attaccamento che aveva un significato vero e profondo, oltre il calcio con le sue promesse. Quando l’ho chiamato per l’intervista da inserire nel libro L’Oro in Bocca Oltre lo Sport Campioni (e non) che hanno qualcosa da dire, si è ampiamente ricordato della serata a Cittiglio, di monsignore e ha detto subito di sì. Un tipo schivo “Pietruzzo”, di poche parole, ma uomo di stile, attento e compassato, mai fuori dalle righe, uno che non ha mai fatto pesare la sua immensa popolarità. Oggi lo voglio ricordare così, con quell’intervista/capitolo scritta nell’ormai lontano 2009, vicino a quel don Tarcisio che lo ha visto “sgambettare” tra i pini e i cedri dell’indimenticabile Convitto De Filippi di Varese.
Anastasi al Varese nel 1967-1968, stagione della sua affermazione ad alti livelli.