Il testo di Felice Magnani mette in evidenza il ruolo cruciale della giustizia all’interno di uno Stato democratico e l’importanza dell’educazione familiare e scolastica nel promuovere valori civici. Sottolinea anche la necessità di rafforzare la fiducia nella giustizia attraverso un maggiore coinvolgimento dei cittadini e una costante riflessione sui principi democratici, per garantire un’armoniosa convivenza sociale.
IL TEMA DELLA GIUSTIZIA doc.
felice magnani
Il tema della giustizia è l’asse portante dello Stato democratico, la sua anima nascosta, quel volto della coscienza che induce a profonde riflessioni su temi di straordinaria portata morale come il bene e il male, il senso di un’azione, di una parola, di un comportamento, di un atto, la definizione di una colpa o quella di un reato. Essere giusti significa vivere rispettando la legge applicandola, perché non sia solo un atto scritto rivestito di sacralità costituzionale, bensì sostanza che permetta all’uomo di capire il perché di tutto quello che fa, quale sia il fine nobile della sua presenza e della sua azione nella vita sociale. Da un po’ di tempo a questa parte il cittadino è confuso, disorientato, spaventato, non sa più chi abbia il dovere di prendersi cura della sua integrità, della sua onestà, del suo essere parte fondamentale di una società civile e di uno Stato. Si rende conto che il male, nelle sue diverse rappresentazioni, riesce spesso a divincolarsi da una giustificata inflessibilità, in virtù della straordinaria precarietà delle leggi e di chi ha l’arduo compito di farle rispettare, lasciando spesso la verità in una situazione di profondo malessere, che alimenta la crescente sfiducia nei confronti della giustizia. Giusto esperire tutto quanto sia possibile per verificare un fatto, una parola o un’azione, ingiusto darla vinta a chi stupra, ammazza, deruba, oltraggia, prevarica e a tutti coloro che in questi anni di ingiustificata tolleranza, hanno creato le condizioni di una diffusa anarchia e crisi d’identità, di fronte alle quali riesce spesso difficile trovare alternative autenticamente democratiche. Giusto rispettare il sacro valore della persona, senza però diffondere la sensazione che dal male commesso si possa uscire illesi, senza pagare dazio. Si potrà ancora uscire di casa la sera a prendere una boccata d’aria senza che qualcuno ti punti un’arma da taglio alla gola per rubarti il portafoglio? Sarà ancora possibile per una ragazza camminare mano nella mano con il proprio ragazzino nel verde di un parco o stare comodamente seduti su una panchina al limitare di un bosco? Sarà ancora possibile raccontare ai conoscenti e agli amici che viviamo in uno stato democratico garante della legittimità di un costume nato dai sacrifici di italiani che hanno combattuto e si sono sacrificati per restituire al popolo la sua dignità? Sarà ancora possibile mettere in atto tutte le regole della buona educazione senza che qualcuno si arroghi il diritto di professare aberranti forme di libertinismo, di masochismo, di falso buonismo, di invenzioni educative che nulla hanno a che vedere con la realizzazione del bene individuale e di quello comune? Sarà ancora possibile poter esprimere liberamente il proprio pensiero senza il pericolo di essere aggrediti? Più lo Stato allarga le proprie maglie democratiche e più le infiltrazioni trovano spazi congeniali alle loro ideologie, al punto che il cittadino non si sente più sicuro, teme per la propria libertà e per la propria integrità. In questi momenti ci ricordiamo del ruolo della famiglia e di quello della scuola? Che parte hanno oggi la famiglia e la scuola nella diffusione di quei messaggi educativi, prima di tutto il rispetto, che dovrebbero aprire il cuore e la mente dei nostri ragazzi a una realtà che li comprenda e li aiuti a trovare il senso profondo di un’esistenza spesso indifferente e irresponsabile? E’ ripartendo infatti dall’educazione che le nuove generazioni e non solo valuteranno con più razionalità il valore di parole come libertà, amore, sacrificio, impegno, altruismo, rispetto, è nella pratica quotidiana dei valori educativi e dall’esempio di insegnanti e genitori che i nuovi giovani si riavranno dalle sbandate di questi anni vissute senza l’aiuto di agenzie a cui appoggiare la forza e la bellezza della vita in tutte le sue forme e in tutti i suoi aspetti. La società civile ha un assoluto bisogno di una famiglia e di una scuola vive, ben presenti nella comunità con il loro stile e il loro esempio, animate da quella lealtà fresca e persuasiva che s’impone all’attenzione della stanchezza per risollevarla, restituendole la voglia di lottare in nome di ideali giusti e importanti, legati a quella sfera morale che tonifica la bellezza di un pensiero o di un’azione. E’ in questa direzione che il mondo guarda avanti, sperando che la giustizia sia davvero giusta, è infatti nella giustificata rivendicazione di una libertà cosciente che il mondo si guarda attorno per trovare una via, quella legale, che anima di certezze, di buon senso e di buona volontà la fiducia dei cittadini, mettendo in primo piano i valori puri di una storia che vuole partecipare e collaborare, lavorare e coltivare, che si pone al di sopra di inutili diatribe per far risaltare l’energia profonda della vita, da cui bisogna partire sempre per ricostruire il senso vero e profondo di una storia. Forse si tratta di vivere con più realismo e con meno egoismo, con una solidarietà che non ricatti. E’ nel rispetto della condizione umana che la giustizia deve compiere per intero la sua missione, distribuendo con sapienza quei valori che sono necessari per poter guardare al futuro senza il pericolo di cadere in una quotidiana disillusione. La giustizia non è solo pratica costituzionale per addetti ai lavori, ma insegnamento quotidiano, capacità di saper essere vicino alle persone, a quei cittadini che hanno bisogno di ricordarsi l’origine di una storia che è sempre molto più grande di quella che immaginiamo, di una storia che è contraria a ogni forma di immobilismo, perché la sua realizzazione è in un moto dinamico che sa pensare, ricercare, dialogare, collaborare, creando tutte le occasioni necessarie perché i cittadini si sentano progressivamente protagonisti di un mondo che li vuole accanto perché la libertà sia davvero una conquista che riguarda tutti. Rafforzare la giustizia significa valorizzare al massimo l’educazione in tutte le sue forme, valorizzare al massimo la volontà dei cittadini, il loro naturale desiderio di sentirsi non vittime, ma alfieri di una realtà che li valorizzi, li faccia sentire protagonisti di una Costituzione che guarda a loro come pilastri portanti di una storia sempre più nuova, adeguata ai tempi, capace di offrire quelle risposte che sanno sempre ricomporre le questioni umane, creando la giusta armonia sociale dello stato democratico.