“La distanza separa i corpi, ma non i cuori”. E’ un ottimo biglietto da visita questa scritta per chi inizia a percorrere il sentiero che dalla frazione di Bogno in via Masserano conduce verso il cimitero di Cardana. Uno dei tanti, puliti dall’amministrazione comunale già prima della pandemia e inserito in una rete di antichi percorsi. In questo tratto, in particolare, ci si sente accolti e non ci si sente soli. C’è una presenza che alla serenità del luogo vuole aggiungere calore umano con tanti segni all’insegna della fantasia e della gioia. La sua opera sta ottenendo molti apprezzamenti dai fruitori a cui sembra di partecipare a una caccia al tesoro. “L’idea di queste creazioni mi è nata durante il periodo più brutto del primo lockdown. “Perché non strappare un sorriso in un luogo che rappresenta una valvola di sfogo?”, mi sono detta”, afferma Debora Ferrari, mamma di Alice e Viola, con l’hobby di realizzare piccole opere utilizzando materiale diverso. Passeggiare nel bosco per lei significa trovare sassi, legni dalle forme curiose. “I progetti mi nascono dal cuore. Ho pensato a lungo alla frase posta all’imbocco del sentiero. Il sasso che avevo trovato era perfetto: bianco, liscio e piatto per potere disegnare con i pennarelli acrilici un mandala circondato dalla scritta, senza dimenticare un cuore. Ho individuato la base di un tronco di castagno tagliato da tempo e glielo apposto sopra”. A mano a mano che i primi camminatori vedendolo si incuriosivano, in lei nasceva la voglia di continuare. E sono sgorgate tante idee. Quello che era nato come un gioco, ora è diventato un impegno gioioso. Non è da tutti essere un’arredatrice di boschi. Non si tratta solo di rendere al meglio la bellezza di un sasso, ma anche di posizionarlo in un luogo particolare, visibile, ma inatteso. Così il camminare viene sempre più stimolato. Vedere uno gnomo che spicca con il suo abito turchese alla base di un albero, tra le foglie secche di quercia, è un contrasto gradito. Indica che qualcuno ha creato quella figura per te, per rendere più fiabesco un luogo deputato alla magia. Non poteva mancare la parola “love”. C’è anche una scritta “Qui germogliano i sogni”, sotto un albero della vita. La scenografia è invidiabile: il bosco crea angoli suggestivi che possono essere resi più particolari con le creazioni in legno di Debora. Hanno forme particolari questi pezzi tagliati appositamente. E in base allo spazio a disposizione nasce la figura. Gli gnomi per ora sono i protagonisti, ma poi verranno gli elfi. Il guardiano dei boschi non poteva mancare. Il percorso è ancora lungo e la fantasia di Debora macina, macina. Colpiscono due scritte: “Ho pensato che, siccome ognuna delle creazioni rappresenta un augurio per un buon cammino in un luogo che conduce alla meditazione, scritte invitanti a guardare dentro noi stessi sarebbero state confacenti al luogo. Quando si termina il cammino si è stanchi, ma come purificati. Così è come se avessi parlato a me stessa”. Quella particolare sensibilità che si acquisce quando si insegna alle persone con disabilità, come nel caso di Debora, è d’aiuto. “Amati di più”, si legge ai bordi della raffigurazione di uno gnomo femmina con le trecce e con un cuore palpitante. “Sorridi”, è l’invito di uno gnomo serio. Il lavoro di Debora ora diventa gioiosamente più articolato: accanto ai disegni, desidera lasciare scritte semplici, ma significative. Quindi, al via una nuova ricerca. Le creazioni hanno resistito alla neve e all’acqua di questi giorni. “Penso, comunque, di stendervi sopra una vernice protettiva”. Intanto, ieri (sabato 23 gennaio) -il sabato e la domenica sono le giornate scelte per posizionare le nuove opere- il sentiero si è arricchito di nuovi sassi decorati. Il buon viatico è assicurato.
Federica Lucchini