C’è un piccolo santuario, da due anni riconsegnato alla devozione dei fedeli dopo un lungo periodo di chiusura per lavori di restauro, che merita di essere conosciuto: è il santuario di santa Maria Assunta situato in cima alla collina di Bregano, in una posizione panoramica che offre una visuale bella e ariosa sul massiccio del Campo dei Fiori, il lago di Varese, la palude del laghetto di Biandronno. L’edificio, il cui corpo centrale risale attorno all’anno Mille in base alle ricerche effettuate negli anni Ottanta dall’allora parroco don Mario Bertoni, conserva la statua della Beata Vergine Maria, già presente nella visita pastorale del 1748. Intagliata in legno, la raffigura con la veste rossa e il manto blu, ornato con decorazioni dorate. Poggia su una nube argentea da cui fuoriesce una testa d’angioletto. Restaurata nel 2017, appare in tutta la sua bellezza. I breganesi sono legati a questa effigie che portano in processione per le vie del paese la sera del 14 agosto. “L’auspicio -evidenzia il parroco, don Marco Longoni- è che venga rilanciato il culto mariano del santuario anche nei dintorni, mettendo in moto quello che è stato”. E’ la gioia di un’intera comunità il dato da evidenziare quando il 26 febbraio del 2017 si svolse l’apertura al culto: la cerimonia, presieduta dall’allora vicario generale della diocesi, mons. Mario Delpini, ora arcivescovo di Milano, e concelebrata da molti sacerdoti tra cui il parroco, fu un momento di grande solennità per gli abitanti per i quali l’edificio è simbolo della fede dei padri. Sulla collina di Santa Maria “dormono” intere generazioni di breganesi: i loro discendenti si sono spesi perché l’interno del santuario, opacizzato dalla polvere del tempo, riacquistasse la sua naturale luminosità. I lavori, sovrintesi dagli architetti Angela Baila e Lorenzo Mazza, hanno riportato alla luce le decorazioni nella volta settecentesca sopra l’altare che ha svelato la presenza di affreschi risalenti al secolo scorso: si tratta della rappresentazione di angeli in adorazione del Santissimo Sacramento. All’ingresso la volta raffigura la speranza con un’anfora in mano e nella parte centrale decorazioni geometriche. L’intervento ha interessato anche il consolidamento della struttura col rifacimento dell’impianto elettrico. Per chi voglia visitare il santuario nell’orario invernale è possibile il sabato dalle ore 16 e la domenica dalle ore 17, prima della celebrazione delle messe. Durante l’estate la domenica dalle ore 15 alle 19,30.
Federica Lucchini