Legati dalla ricerca della sapienza con la freschezza e l’entusiasmo dei giovani. E’ una nicchia di cultura quella che si è formata da cinque anni presso l’oratorio “san Luigi” con la particolare denominazione di “Il Philo di Sophia”. Un cenacolo di studenti di scuola superiore che si ritrova il lunedì per crescere insieme. La filosofia è il tramite per potersi esprimere in libertà, senza nessuna valutazione, unica condizione, questa, che i ragazzi avevano posto alla docente Veronica Ponzellini. Con lei, coadiuvata dalla collega Renata Sanvito e dal diacono don Luca Molteni, era nato il progetto rivelatosi fonte costruttiva di dialogo sulle orme di Socrate e motivo di incontri edificanti. Perché non condividerli con la comunità? Ecco quindi una proposta, nel segno della ricerca dei valori che loro perseguono, organizzata in collaborazione con la Comunità Pastorale della Santissima Trinità e dell’associazione “L’Immaginario” per lunedì 28 febbraio alle ore 20,30 presso il cinema Garden: l’incontro con Emanuele Locatelli, esperto di scoutismo, che presenterà la figura delle Aquile Randagie, gli scout che si ribellarono al fascismo dal 1928 al 1945. Una testimonianza di coraggio e fedeltà all’ideale che desta ammirazione e interroga sulla Libertà. Un approfondimento storico con testimonianze, contributi multimediali e qualche provocazione per il presente. E’ connaturato nel percorso del gruppo degli studenti gaviratesi, a cui sono rimasti fedeli anche agli amici ormai universitari, la ricerca dei valori vissuta non solo sui testi, ma con presenze autorevoli: il primo anno, dopo aver approfondito il libro di Alessandro D’Avenia “Ciò che inferno non è” sull’attività di don Pino Puglisi, naturale è stato raggiungere il quartiere Brancaccio a Palermo e il centro fondato dal sacerdote per approfondire la sua attività educativa. Particolare è stato il tema sui vizi e le virtù. Le lezioni a distanza hanno permesso di svilupparlo tramite slogan, canzoni, in un cammino variegato. Il “Philo” si è rivelato sempre più forte e aggregante grazie alla riflessione sul silenzio. E’ stato don Claudio Burgio, cappellano dell’Istituto Beccaria a far conoscere il silenzio dei ragazzi che commettono errori, come rielaborazione del male, e il silenzio della società che non conosce la loro storia. E’ stato Adriano Patti, magistrato della Corte di Cassazione di Roma, con il suo libro “Itinerari di silenzio” a svelarlo come un’occasione per guardare in noi stessi. E quest’anno il tema sul viaggio costituisce una ricchezza interiore per conoscere nuove realtà che hanno spaziato nel bene.
Federica Lucchini
Le “Aquile Randagie”, quando gli scout sfidarono la dittatura