Il Peppo. Giuseppe Vanoli, primo direttore, cinquant’anni fa, del coro Val Tinella, baritono, cantore nella corale della chiesa dei santi Vitale e Agricola, alpino. E un cuore grande così! Ieri la “sua” chiesa era piena all’inverosimile per dargli l’ultimo saluto e stringersi attorno alla moglie. Tutti ancora increduli per la morte così inaspettata, avvenuta giovedì scorso, della persona che rappresentava l’anima di una comunità. Domenica scorsa (2 giugno), aveva partecipato al tradizionale pellegrinaggio al monte san Martino. Aveva assistito alla messa, celebrata da don Mario Papa, mangiato al sacco con gli amici, poi una passeggiata solitaria, che gli è stata fatale, come ha avuto tempo di raccontare: si è appoggiata ad una pianta per guardare un dirupo e improvvisamente questa si è spezzata. Soccorso immediatamente dal personale dell’elisoccorso e dagli stessi amici, era in attesa di un’operazione. Ma questa non è avvenuta, essendo spirato prima. Parole intense sono state dette dal maestro Sergio Bianchi: “L’altro ieri c’è stata una grande festa in Paradiso! Gli amici coristi che ti hanno preceduto erano lì ad aspettarti. Aspettavano il loro primo Maestro, il loro Presidente, la persona che più di ogni altra ha incarnato l’immagine del coro Val Tinella. Ma c’era un altro gruppo, molto più numeroso che ti aspettava: i tuoi amici alpini. Quelli che erano “andati avanti” stavano preparando la tua accoglienza e, conoscendo le tue straordinarie capacità organizzative, sarà stata meravigliosa”. Poi un ricordo: “Ripensando ai festeggiamenti dei 50 anni di attività del coro, è per noi motivo di gioia essere riusciti a tener nascosta la sorpresa di invitarci a dirigerci nell’ultimo canto: quel Signore delle Cime che oggi vorremmo dedicarti, ma non sappiamo se avremo la forza di arrivare fino in fondo”.
Federica Lucchini