“Il pensiero dei bambini è un cristallo meraviglioso”. Il viaggio “in quella scatola dei saperi che è l’infanzia” proposto ieri da Walter Veltroni, politico, giornalista, regista, scrittore nell’auditorium comunale ai ragazzi delle scuole secondarie è stato all’insegna dell’ottimismo e del coltivare la responsabilità. “Il futuro è una cosa bellissima”, gli ha detto una bimba down, all’interno del suo nuovo lungometraggio “I bambini sanno”. E lui ha preso spunto da questa osservazione per sottolineare ai tantissimi ragazzi presenti molto partecipi (alcune classi hanno seguito l’incontro in videoconferenza) che “il mondo non è solo quello lì – alludendo ai filmati precedenti proiettati sui bambini che vivono la guerra – perché alla fine i buoni prevalgono sui cattivi. Basti pensare a quando eravamo giovani noi e anche allora c’erano delle situazioni che sembravano irrisolvibili. Noi, in questa parte del mondo, siamo le generazioni che vivono il più lungo periodo di pace”.
“Scusa, che cosa vuol dire speranza?” è il titolo dell’incontro, organizzato nell’ambito del progetto “Cittadinanza e costituzione”, da diverse scuole secondarie, con capofila la “Carducci” di Gavirate. Ed è stato un incontro, che ha visto la partecipazione del sindaco Silvana Alberio, del capogruppo di minoranza Luciano Lucchina, dei rappresentanti dell’Anpi di Gavirate ed ha tenuto “inchiodati” i ragazzi alle loro sedie, tale è stata la portata dei relatori. Assieme a Veltroni, Maria Luisa Inversini, viceprefetto di Milano, presidente della Commissione per il riconoscimento della protezione internazionale di Milano, che ha parlato dell’esperienza a contatto dei migranti, e di Lia Sacerdote, presidente dell’associazione “Bambinisenzasbarre”. “Sono partito dal titolo – ha spiegato Veltroni intervistato da Alessandro Leoni sul lungometraggio – per scoprire la meravigliosa sapienza dei bambini e prendere da loro le riflessioni sulla vita. Perché loro si pongono domande da grandi, mentre i grandi non sanno ascoltare i bambini. Io volevo ascoltare questi cavalli che corrono nelle loro praterie. Hanno fame di scoprire e fretta di farlo perché il rapporto con il tempo è diverso dagli adulti”. E ha ricordato alcuni dei bambini intervistati: da Kevin, fantastico, che mentre giocava a carte elargiva pillole di saggezza a Marius che quando ha visto il mare per la prima volta “ho sentito il rumore del suo cervello che girava. Ho lasciato tutte le pause e sulla sua faccia passavano tutte le emozioni. Non so che cosa gli riserverà la vita. Certo gli toglierà la poesia che ha dentro”.
Federica Lucchini