Il lago di Varese alla 17^ Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, curata da Hashim Sarkis. A partire da oggi (22 maggio), con l’apertura al pubblico di una delle manifestazioni più importanti al mondo, fra i 16 esempi virtuosi di gestione del patrimonio pubblico, selezionati sull’intero territorio nazionale, spiccherà il nostro lago. E’ stato scelto come laboratorio di rigenerazione nella sezione “Design(ing): dal cucchiaio alla città”, affidata a Paolo di Nardo e Francesca Tosi, all’interno del Padiglione Italia, curato da Alessandro Melis e dedicato alle “comunità resilienti”, grazie all’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale “Salvaguardia e risanamento del lago di Varese”, in atto per il superamento delle problematiche ambientali. Le nostre acque saranno protagoniste in un percorso di video installazioni. Le immagini de “Il Lago di Varese: per un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente”, alla cui realizzazione ha collaborato la Provincia di Varese, porteranno sotto la lente di osservazione la fisionomia di questo ricco frammento di paesaggio insubrico che sarà ammirato dal Ministro Dario Franceschini, dal presidente della Biennale Roberto Cicutto, oltre Onofrio Cutaia, nominato Direttore Generale alla Creatività Contemporanea al MiBACT. Dunque, in primo piano il progetto coordinato da Regione Lombardia e sottoscritto da più di 30 soggetti, che comprendono, oltre la Regione e la Provincia, anche i comuni appartenenti al bacino del lago, le Università, gli istituti di ricerca, l’Arpa, l‘ATS, l’Ufficio d’Ambito e Alfa, Camera di Commercio, la Sovrintendenza, la Cooperativa pescatori e il Consorzio utenti delle acque del Bardello. Motore dell’iniziativa rivolta alla Biennale è l’architetta Katia Accossato, operativa con il suo studio ACTarchitettura sui due ambiti della frontiera italo-svizzera, che ha inquadrato le potenzialità di questa importante area umida per tutto il territorio della Regio Insubrica. “Dunque, un progetto che sta facendo scuola non solo per il risanamento delle acque, ma anche per la riqualificazione e valorizzazione delle sponde e del paesaggio -commenta l’assessore regionale all’Ambiente, al Clima, Raffaele Cattaneo- La partecipazione alla Biennale è per noi motivo di grande interesse e valorizza il lavoro che insieme a tutti i sottoscrittori dell’Aqst stiamo portando avanti”. “I luoghi notevoli -spiega l’Accossato- alcuni oggi caduti nell’oblio, ma che hanno significato molto in passato per le comunità del lago devono trovare una giusta collocazione in una nuova mappa. Una mappa capace di illustrare una geografia densa e ridondante, quasi una caduta naturale, una visione condivisa e per questo sostenibile”. Il prossimo 23 ottobre nell’ambito degli eventi del Padiglione Italia una conferenza in streaming con la partecipazione della Regione per illustrare i risultati delle attività di Aqst. “La presenza del lago nella manifestazione che rimarrà aperta fino al 21 novembre potrà stimolare scambi con altri progetti di comunità resilienti e potrà favorire la realizzazione di concreti scenari per le sue sponde”, termina l’architetta.
Federica Lucchini
Ecco ora in cifre la fase di avanzamento degli interventi per la salvaguardia e il risanamento del lago di Varese nell’ambito dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, coordinato dalla Regione e sottoscritto da 30 soggetti. Come è noto è stato suddiviso in sei macroaree. La prima è inerente la rete fognaria: finora sono stati rilevati 524 km. in 19 comuni, pari al 55% del totale dell’intera rete e al 70% delle reti relative all’agglomerato di Gavirate su una lunghezza complessiva di 959 km a copertura di 22 comuni. In base all’attività svolta è emerso che il 35% della rete è composto da reti di acque bianche, il 33% di acque nere e il 29% di fognature miste. La conclusione dei rilievi topografici è prevista per la fine del 2021. Per quanto attiene il monitoraggio delle acque, grazie al prelievo ipolimnico (attivo dal 29 aprile) che preleva le acque più profonde e malate per ripulirle, sono stati rimossi 1927 kg di fosforo, oltre la metà di quello rilasciato dai sedimenti e 10 tonnellate di ammoniaca. Risultato ragguardevole, se si considera che nel 2020 l’impianto è stato attivato con 40 giorni di ritardo a causa dell’emergenza Covid e che è stato fermo altri 26 giorni per lavori manutentivi di emergenza. Da evidenziare il controllo dei cattivi odori anche nelle settimane e nei giorni più caldi, quando le temperature enfatizzano la propagazione. Monitoraggi costanti vengono effettuati sia sul fiume Bardello, emissario del lago, sia sul lago Maggiore da Arpa Lombardia. La presenza di due boe, una in mezzo al lago, con 22 sensori di cui 15 di temperatura, l’altra sul lago Maggiore con 7 sensori che misurano tutti assieme un valore ogni minuto, contribuisce anche a monitorare tutti gli episodi di fioritura algale. Per il funzionamento del prelievo ipolimnico sono previsti miglioramenti per incrementarne l’efficienza e diminuire gli impatti: fra questi l’installazione di un impianto fotovoltaico presso il cimitero di Biandronno, di un sistema di eiettori venturi presso la stazione di pompaggio e di due nuovi punti di scarico delle acque ipolimniche. Il progetto di risanamento comprende anche la possibilità della navigazione turistica elettrica sul lago per l’attivazione della quale è operativo attualmente il comune di Varese. La volontà di rigenerazione non si ferma alle acque, ma va oltre e investe la valorizzazione delle sponde e della pista ciclabile.
Federica Lucchini
Video Varesenews