Dall’ultimo numero di Menta e Rosmarino
Arrivava a luglio o forse ad agosto, comunque dopo le feste della madonna del Carmine patrona di Cuvio, posteggiava il suo piccolo furgoncino che serviva anche da roulotte, in piazza, smontava la sua mercanzia, piazzava il suo teatrino, di fianco ci metteva un gabbiotto per il tiro a segno, riempiva di panche la piazza e si fermava più o meno una settimana.
Era il Giacomino, come si faceva chiamare, un miscuglio fra saltimbanco, prestigiatore, imbonitore e clown. Arrivava con moglie e figli, due ragazzi sui dieci-dodici anni e una bambina più piccola di me.