Nel ricordo, la solidarietà. Può essere sintetizzata con questa espressione l’iniziativa della pastasciutta antifascista, organizzata ieri dalla Coopuf Circolo di Giubiano e Arci, presso il Circolo di Giubiano, in memoria del gesto, compiuto il 25 luglio di 74 anni fa dalla famiglia Cervi di Campegine (Reggio Emilia) in occasione della caduta del fascismo: la distribuzione gratuita in piazza di pasta condita con burro e formaggio grattugiato, prodotti dalle loro stalle, a tutti gli abitanti, per festeggiare l’evento. Molti i presenti ieri hanno potuto gustare gratuitamente la pasta, offerta da Legacoop Lombardia, e hanno contribuito a rendere significativo l’ultimo giorno di attività della cooperativa di consumo Circolo di Giubiano, che chiude dopo 112 anni di vita per motivi economici. Per lo storico presidente dal 1981, Mosé De Luca, che come gestore aveva iniziato due anni prima, è stata una giornata di sofferenza e commozione, portate con grande dignità. Una vita trascorsa nel sociale, quando da ragazzo a Oderzo (Tv), dove è nato, aveva appreso dal padre, impegnato in una attività simile, i principi della solidarietà. “Genius loci” di questi grandi spazi che da oggi non vedranno più nessuna presenza e che in passato sono stati frequentati da partigiani come Sergio De Tomasi, Angelo Rossi, Bruno Brugnoni, tutti soci, ha ringraziato gli ospiti che hanno permesso una chiusura degna degli ideali che il circolo ha sempre professato.
Mentre si svolgeva il momento conviviale, al microfono si sono alternate figure significative quali Angelo Zappoli, vicepresidente Anpi Varese, il quale ha sottolineato come l’attuale amministrazione comunale si riconosca nei valori del 25 aprile. “Valori – ha evidenziato il sindaco Davide Galimberti – che ci accompagnano nell’attività amministrativa. Abbiamo bisogno di Anpi, e della sua presidente Margherita Giromini, punto di riferimento della città”. “Abbiamo avuto la soddisfazione di vivere tutte le celebrazioni del 25 aprile – ha affermato Rossella Di Maggio, assessore ai servizi educativi – La storia deve passare dalla scuola e grazie a Margherita i valori delle Resistenza sono stati vissuti in tutte le scuole varesine”. Il momento delle testimonianze è stato particolarmente sentito: “Questa pastasciutta in guerra è stato un meraviglioso dono – ha spiegato il partigiano “Cin” Luigi Grossi – un atto di amore da parte dei sette fratelli Cervi che sarebbero stati uccisi in nome della libertà”. A rendere gioioso il momento il coro “Rebelde” con i canti antifascisti, molto partecipati.
Federica Lucchini