“In questi giorni come amministrazione comunale abbiamo iniziato i lavori per contenere lo sviluppo della luwdigia, una specie riconosciuta infestante anche dalla Commissione Europea, nel tratto del fiume Bardello che attraversa il centro di Besozzo”. Così esordisce Gianluca Coghetto, vicesindaco e assessore al territorio, che da subito esterna la sua preoccupazione. “Parlo di contenimento perché ormai questa specie esotica è presente massicciamente nel fiume e alcune colonie sono presenti nel Lago Maggiore. Basti pensare che la sua espansione è iniziata nel lago di Comacchio, ha attraversato il canale della Brabbia; arrivata sul lago di Varese, si è subito radicata nel Bardello. Un tempo veniva usata dai florovivaisti principalmente per fini estetici: si sviluppa bene, produce un fiore giallo da maggio ad ottobre ed ha una forte capacità di sviluppo nei nostri corsi d’acqua. La Commissione europea ne obbliga la lotta. Gli anni scorsi -continua- ne abbiamo seguito la rimozione direttamente, cercando di coinvolgere la Provincia, la quale, tra pochi mesi, completerà uno studio con risultati che non fanno presagire scenari futuri rosei. Infatti -continua l’assessore- le spese da mettere in campo per debellare questa specie sono elevatissime, ottenendo tra l’altro scarsi risultati. La regia, per affrontare tale problema, deve essere di tipo regionale. A settembre, Besozzo, in qualità di comune capofila del Contratto di Fiume, si farà promotore di un tavolo di lavoro, capace di affrontare un tema delicato e importante per il nostro ecosistema: la globalizzazione ha portato sul territorio europeo nuove forme di flora e di fauna (le nutrie, i fiori di loto, i pesci siluro, ad esempio) che devono essere contenute per salvaguardare la nostro flora e fauna. Se questi processi non vengono governati -conclude- il rischio è che tra qualche anno avremo realtà diverse sui nostri laghi e fiumi. Dobbiamo affrontare questi problemi e trovare strategie efficaci.
Federica Lucchini