Vanno incontro alla ricchezza con un naso rosso e un camice bianco. Il loro animo è predisposto a bypassare il dolore donando gioia, ascolto, calore umano, immedesimazione. Capita che quando tornano a casa siano così prosciugati di energie che si stendono sul divano, stanchi, ma con i sorrisi ricevuti nella memoria. Questi privilegiati sono i clown che volontariamente frequentano le corsie e gli ambiti sociali. Si sono preparati mediante corsi per portare un sorriso con delicatezza alle persone che soffrono. Conoscere la loro esperienza è appagante ed è un invito a intraprendere questa strada: come dice il presidente dell’associazione Vip (iniziali di “Vivere In Positivo”) “I colori del sorriso” Lorenzo Fiore, clown Strello: “Il clown dà tanto a tanti, ma dà tanto anche a sé stesso”. Fin dall’inizio si comprende questa realtà. “Al termine del corso, intrapreso nel 2012 -spiega Melania Ronzoni, clown Paperetta- sono venuta a casa con tante emozioni e soprattutto allegria. Mi sono trovata nel mio mondo. Mi pareva di essere rinata per aver realizzato il sogno nel cassetto”. Inaspettata la paura che provò il primo giorno in pediatria a Busto Arsizio, accompagnata dai colleghi. “Non sapevo chi avrei trovato dall’altra parte. Avevo paura di non portare l’allegria che avrei voluto. Non abbiamo un copione e gestiamo la situazione solo quando sappiamo chi abbiamo davanti. Al pomeriggio ero sul divano, prosciugata. Ci si stanca, ma si porta a casa tanto, proprio tanto. Per noi l’aspetto più importante è il sorriso -continua- In certe circostanze, non è così facile. I bambini cerchiamo di farli divertire, giocare, portiamo loro un pensierino. E’ più facile, però, con un anziano. E’ sempre pronto a raccontarsi e raccontarci. Con loro ultimamente ci muoviamo con giochi”. Cosa provate quando arrivate in una stanza o in un centro dove portate il vostro naso, i vostri giochi? “Allegria, serenità, tranquillità”, specifica Paperetta. Si inventano di tutto. Più complesso è avere rapporti con gli adolescenti che si sentono grandi e si trovano in un letto di pediatria. Non si può giocare con le bolle di sapone. Importante è la collaborazione dei genitori. “Mi è capitato di trovare degli alunni in ospedale -continua- Le prime volte facevo fatica a rapportarmi con loro. Mi emozionavo tanto. Poi ho imparato a gestire il rapporto nel migliore dei modi. Ora riesco ad interagire in maniera completamente diversa”. Melania e Paperetta: questi nomi si avvicinano sempre di più. “Ciò non significa che io sia un clown nel lavoro, ma mi piace portare la battuta. Ora la mia giocosità connaturata si esprime in modo diverso. Sono più ricca anche nell’interagire”. L’esperienza di Melania si sta allargando anche in un centro di recupero da dipendenze, Avanti tutta! “Abbiamo un comune denominatore -osserva il presidente Fiore- Siamo fortunati. La persona che abbiamo davanti ha qualcosa da darci, mentre noi abbiamo qualcosa da prendere. Se dovessi lasciare (per ora non è nelle mie intenzioni) è perché sono talmente carico che offro spazio a chi ha da dare qualcosa di più di me”. L’associazione, nata nel 2004, con sede in via Maspero a Varese, ha aperto le iscrizioni per il prossimo corso base di clownterapia che si svolgerà dal 20 al 22 settembre prossimi. Per info: staffcorsobase.varese@yahoo.it I Caronte che traghetteranno in un mondo magico saranno clown Berebè e clown Pitrakkola.
Federica Lucchini