Accompagnare il viaggiatore a ritrovare l’autenticità del lago di Varese. Ieri, durante la presentazione della piccola guida pieghevole “Detours sul lago di Varese” (ha visto la collaborazione dell’associazione culturale “Terra Insubre”, dell’associazione “Ra ca’ dur Barlìch” di San Fermo, il patrocinio del Comune, della società cooperativa “Pescatori del lago di Varese”, della Regione e il contributo di Intesa Sanpaolo, Fondazione Cariplo ed Enel) i suoi due creatori hanno offerto al pubblico nel salone dell’oratorio l’esempio di come con la passione e la cultura, in un breve spazio possa essere condensato il frutto di lunghi studi Ieri hanno parlato il cuore e la mente di Tiziana Zanetti e di Amerigo Giorgetti. Chapeau ad entrambi che non hanno seguito i percorsi paludati, ma hanno donato freschezza e nuovo vigore nel vivificare testimonianze che rischiano di essere cancellate e che, invece, assumono valore di civiltà.
A Cazzago, dunque, “motore di una ricerca continua sul lago”, come ha affermato il vicesindaco Fabrizio Laudi, grazie a questo pieghevole-suggeritore, definito così da Andrea Mascetti della Fondazione Cariplo, le radici profonde non gelano mai, anzi si animano in una nuova dimensione. “Si vuole proporre al cortese viaggiatore -ha spiegato la Zanetti- un’escursione più nel tempo che nello spazio perché colga la capillarità e la pervasività del nostro patrimonio culturale che non merita di essere conosciuto solo per singoli beni, perdendo così la trama narrativa di una storia che ha radici millenarie. La guida è rivolta ad un viaggiatore che abbia la possibilità di prendere tempo e non abbia uno sguardo prefabbricato, non segua luoghi comuni. Si permetta deviazioni – ecco la scelta del termine “Detours”- che portano alla scoperta”. Scoperta che grazie alle foto di Mauro Zanetti è grandemente facilitata. “Mi sono trovato a condensare in poche righe anni di studi -ha spiegato Giorgetti- Una sfida che si vince solo se si è in grado di parlare chiaro a tutti e non solo agli addetti ai lavori. La storia del lago ci racconta la fine di un’appartenenza in vari momenti fino ai nostri giorni”. Il suo “excursus” è stato rapido e incisivo sempre dalla parte dei pescatori che “giunsero ad offrire la loro forza lavoro in cambio di una miserevole paga”. Significative le ultime parole: “I pescatori professionisti divennero padroni del loro lavoro, l’esperienza durò assai poco, appena più di mezzo secolo. La cooperativa visse la finale svalutazione di un patrimonio di incalcolabile pregio con l’affermazione di un’industria e di una società che hanno illuso e inquinato: ha illuso di un futuro di benessere permanente. Ha inquinato quelle acque che ormai perso gran parte del loro valore e quindi potevano essere liberamente sporcate”. Tra il pubblico, era presente l’onorevole Giancarlo Giorgetti.
Federica Lucchini