Gionni Bello, con i suoi 84 anni e una vita che abbraccia l’Italia da Rieti a Siracusa, è una figura emblematica per la rivista Menta e Rosmarino. Immancabile alle presentazioni e alle iniziative organizzate, Gionni è divenuto un volto familiare, sempre accompagnato dal suo inseparabile cavalletto. Da quando ha iniziato a collaborare con la rivista, i suoi video sono diventati preziose testimonianze, capaci di catturare l’essenza e l’emozione degli eventi. Con il suo talento e dedizione, ha trasformato ogni registrazione in un piccolo capolavoro, regalando la possibilità di rivivere i momenti più significativi anche a distanza di anni. Sempre presente e partecipe, è un pilastro delle attività della rivista, un esempio di passione e impegno che arricchisce ogni incontro. Grazie, Gionni, per la tua instancabile presenza e per i tuoi occhi sempre pronti a raccontare.
L’intervista di Federica Lucchini
Diplomato capitano di lungo corso, insegnante di educazione fisica, docente animatore, coordinatore amministrativo alla Telecom e videomaker per passione: una vita interessante che ha riguardato diversi ambiti quella di Gionni Bello, 84 anni, nato a Rieti, da madre bresciana, padre genovese, vissuto a Siracusa (“Mi piace essere stato siciliano”, dice). La sua figura è legata all’immancabile cavalletto che sembra quasi una sua appendice tanto lo trasporta con disinvoltura. Mentre si vive un momento comunitario e la gente è tanta, lui riesce a fendere la folla, a ricavarsi il suo spazio necessario in una posizione dove capisce che le riprese verranno chiare. Nulla lo distrae. È serio, impegnato: sta facendo un servizio per la comunità. Emana quella sicurezza generata dall’esperienza. Il tempo dedicato alla pensione per lui è estremamente fruttuoso: sono 1032 i suoi video pubblicati dal 2012 su YouTube che riguardano in particolare Besozzo e i paesi limitrofi. Costituiscono un patrimonio considerevole per la memoria comunitaria. Non è da tutte le realtà avere a disposizione testimonianza di tutti gli eventi culturali che si sono succeduti nel corso di questi anni. Sa essere attento: una zoomata veloce per evitare di essere indiscreto, poi il focus sugli artisti o gli intrattenitori. La sua cinepresa coglie l’aspetto umano, quello che mette in luce il bello di una comunità. C’è il lavoro che Gionni svolge davanti a tutti e c’è quello che lo vede chiuso in casa per mettere a punto l’esperienza vissuta, lavorando sul computer, tagliando i pezzi lunghi o quelli troppo mossi. Il tutto finisce in un file. Il video verrà reclamizzato sui siti locali. Dietro c’è stata anche la ricerca su Internet per corredare il lavoro di un testo scritto. Pulsa la vita negli incontri che lui riprende in perfetta sintonia con l’intervistatore. Gli attori sul palcoscenico del “Duse” a Besozzo hanno avuto modo di esprimersi e conservare così la memoria del loro lavoro. È stato lui che inizialmente ha proposto il proprio lavoro, poi le richieste si sono succedute. La vita scorre con le cerimonie religiose, civili, con le sue feste, con la presentazione di libri. Tutto è registrato. Il passato mantiene la vivacità originaria, grazie a questo capace videomaker, felice di guardare negli occhi delle persone, di fare risaltare la loro umanità. Così sul palcoscenico appaiono le attrici Silvia Priori, Silvia Sartorio, tante compagnie teatrali, come pure gli alunni che davanti al monumento-faro di Besozzo ascoltano il valore della libertà e della memoria.
Federica Lucchini