Due notizie che mi piace condividere. La prima è che, ieri al termine del consueto briefing della Commissione europea, a Bruxelles è stata letta una poesia di Rodari perché, è stato detto «Un pensiero particolare va ai nostri compatrioti europei in Italia, dove al momento c’è la situazione più grave» . Questa la poesia:
«Speranza»
Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.
“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.
La seconda è che a Como è apparso un cartello che riporta una poesia di Rodari. La poesia è “Como nel Comò” (dal libro“Filastrocche in cielo e in terra” del 1960) e così recita:
Una volta un accento
per distrazione cascò
sulla città di Como
mutandola in comò.
Figuratevi i cittadini
comaschi, poveretti:
detto e fatto si trovarono
rinchiusi nei cassetti.
Per fortuna uno scolaro
rilesse il componimento
e liberò i prigionieri
cancellando l’accento.
Ora ai giardini pubblici
han dedicato un busto
“A colui che sa mettere
gli accenti al posto giusto”».
Il giornalista che ha riportato la notizia l’ha cosi’ commentato: “ A rileggerla oggi, non vi sembra un po’ una metafora di quello che ci sta accadendo? Qualcosa di imprevisto è caduto sulla città e ci siamo trovati rinchiusi… Proprio come nella filastrocca di Rodari, che possiamo leggere come una metafora leggera per una situazione drammatica”.
E, concludo invitandovi a leggere una filastrocca (in allegato), ispirata da Rodari, che un’amica mi ha recentemente inviato.
Gianni Pozzi