«Salviamo la scultura di Vittore Frattini che giace dimenticata sul lungolago». L’appello arriva da Romano Oldrini, medico, già primo cittadino di Gavirate, che si è fatto portavoce di chi nota lo stato di abbandono in cui versa l’opera dedicata al commendatore Giovanni Borghi, accanto all’omonimo largo. È ben difficile ammirarla in quanto il giardinetto creato appositamente nel 2006 quando venne posizionata per volontà del Lions Gavirate è pieno di erba e di cartacce. L’acciaio inox che la compone si è rovinato. Il parcheggio vicino inoltre fa sì che l’opera difficilmente si noti.
«L’opera merita nettamente di essere recuperata – spiega Oldrini -, Vittore Frattini è un nome significativo nel panorama scultoreo del Novecento Italiano». Di proprietà del Comune, «si tratta di una riedizione della prima, più grande opera, posizionata nell’aiuola della rotatoria di fronte al palazzetto di Varese – spiega l’artista -. Ne ho realizzata un’altra più piccola per il museo di Spoleto. Infine questa di Gavirate. Certo, provo dispiacere nel vederla ridotta in queste condizioni».
«Si trova – aggiunge Frattini – in una posizione nascosta, mentre andrebbe collocata sempre sul lungolago in un luogo più arioso in modo che possa ricevere la luce del sole. Con la sua forma circolare richiama il tondo del pallone, la ruota della bicicletta, mentre in filigrana si nota la montagna del Sacro Monte. L’avevo realizzata come un omaggio al commendatore, di cui avevo grande stima, per quello che ha rappresentato per la nostra terra e per l’Italia. Il Lions con l’allora presidente Luigi Lotto l’aveva voluta come omaggio di Gavirate a questa grande persona».
Ora l’Amministrazione comunale sta studiando «di creare un percorso di installazioni artistiche sul lungolago dove ne sono presenti già altre, di Stella Ranza, di Felice Tagliaferri – spiega Enrico Brunella, assessore ai Lavori pubblici e alla Cultura -. Sarebbe una posizione più degna».
E infine l’auspicio: «Mi sono interessato per il restauro – termina Oldrini -. Si tratta di smontare l’opera, di sabbiarla e di recuperare così il suo stato originale. Il costo è di 3mila euro. Io mi incarico di fungere da catalizzatore di chi vuole contribuire per riportarla alla sua bellezza di opera di valore»
Federica Lucchini