– “Chi ruba i fiori a un caduto non è solo un ladro, ma anche un essere privo di dignità e di misericordia”. E’ un cartello scritto in grafia chiara e inserito a lato di una lapide che ricorda il caduto Giovanni Caletti (1915 – 1918) quello che si nota percorrendo il viale delle Rimembranze di fronte all’ingresso del cimitero. Reso impermeabilizzato, in modo che possa restare a lungo per ricordare un atto insulso, è già stato notato da tanti gaviratesi colpiti dall’episodio e concordi con la mano anonima: di furti di fiori al cimitero ce ne sono – e questo non è un dato bello – ma commetterlo su un cippo che fa memoria di un caduto per la patria, diventa un atto deprecabile. Il commento è unanime.
Federica Lucchini