– Domenica 22 maggio alle ore 12, cerimonia di intitolazione del largo dottor Leopoldo Calegari (1908 – 2001), posto tra largo Rodari e via Riale. L’amministrazione comunale intende così fare memoria di una figura di medico con la maiuscola, mai dimenticata dai tanti gaviratesi che hanno avuto il privilegio di essere curati da lui. Quella casa in mezzo al verde che domina la ferrovia in via Sanvito, dove lui risiedeva con la famiglia, è stata per i suoi pazienti il punto di riferimento non solo come ambulatorio, ma come pronto soccorso. Quel cancelletto era sempre aperto, quella scala, che conduceva a un giardino ben curato, era percorsa da lui molte volte al giorno con la sua figura agile e scattante: le chiamate numerose lo trovavano sempre pronto. Anche di notte, con il pigiama sotto il cappotto, di corsa perché un paziente aveva bisogno. Fino al Benedetto, quella zona lontana di Oltrona, che raggiungeva con il calesse e anche con la neve.
Quando era giunto a Gavirate nell’autunno del 1939 per assumere la condotta, la sua attività si estese anche alla direzione della maternità “Bianca Besozzi” (incarico che tenne fino ai primi anni Cinquanta), all’interno della casa di riposo “Domenico Bernacchi”, al consultorio pediatrico. Una professione che lo assorbiva “in toto” e che lui, grazie all’ottima preparazione ottenuta presso l’Università di Pavia, svolgeva con grande competenza e senza risparmio. Il figlio Antonio, che ha seguito la professione paterna, lo ricorda nella figura del medico così scrupoloso che ben difficilmente poteva concedersi il piacere di cenare con la sua famiglia. Sempre in ritardo anche durante le feste. “Il lunedì di Pasqua – ricorda sorridendo – quando potevamo pranzare anche con i parenti c’era sempre qualche partoriente”. E allora via di corsa, dapprima in lambretta, poi con l’auto. E senza dimenticare i suoi pazienti all’ospedale che avevano sempre il piacere di una sua visita. Ritiratosi dalla professione a 65 anni nel 1973, ha vissuto gli ultimi anni presso la figlia a Mede Lomellina, dove è deceduto nel gennaio 2001. “Calegari rappresenta quella categoria di vecchi medici con pluriconoscenze, garanzia di professionalità, sempre disponibili con i loro pazienti, monito per episodi di malasanità attuale”, spiega Luigi Roberto Barion, che ha dato l’input all’intitolazione del largo dott. Calegari.
Federica Lucchini