“Fino a che punto il lago può vivere di sola bellezza, senza essere costantemente curato e reso fecondo dalla sua gente e quindi produttivo in termini propriamente economici?”. La domanda posta da Amerigo Giorgetti, responsabile, assieme a Tiziana Zanetti, del progetto “Il lavoro del pescatore: gli attrezzi del mestiere tra pratica, tradizione e storia” ha rappresentato il cuore dell’incontro al Chiostro di Voltorre, tenutosi di fronte ad una platea ricca di presenze interessate, tra cui primi cittadini dei comuni rivieraschi, Silvana Alberio di Gavirate, Luciano Puggioni di Bardello, Elimio Magni di Cazzago Brabbia, e amministratori comunali. “Il lavoro del pescatore, che cerchiamo di conservare nella memoria di tutti, può fornirci una risposta e non solo rivolta al passato -ha continuato- Il lago può essere finalmente riscoperto come un patrimonio di inestimabile valore per la rinascita dell’economia locale. La sua natura è bella solo attraverso il lavoro delle comunità che ad esso appartengono”. Questo incontro, organizzato dall’Associazione culturale “TerraInsubre”, rappresentata dal presidente Giancarlo Minella, ha visto un coro di partecipazioni, tra cui la Fondazione Comunitaria del Varesotto, la Società Cooperativa “Pescatori del Lago di Varese”, l’Associazione “Amici del Chiostro” e il patrocinio della Provincia, del Comune di Gavirate, del Centro Internazionale Insubrico Carlo Cattaneo. Il ruolo determinante della popolazione rivierasca, portatrice di una conoscenza profonda dei luoghi, deve costituire la chiave di volta per cambiare i processi decisionali finalizzati alla tutela dell’ambiente: su questo tema ha posto l’accento Paola Brambilla, ecoavvocato, delegato WWF Italia per la Lombardia, seguita dall’intervento di Piero Lotti, restauratore Beni Culturali e direttore artistico del Chiostro: un archivio iconografico del lago di Varese con la realizzazione di un museo territoriale dalla valenza altamente scientifica è il progetto che vedrà impegnata l’Associazione. La voce dei Giorgetti e degli Zanetti, le più antiche famiglie di lago, si è fatta sentire determinata: all’interno del loro progetto “Lacus Loci”, uomini e paesaggi tra le anime del lago, “c’è -come ha spiegato Tiziana Zanetti- il sentimento, declinabile in cura, rafforzabile in passione e andando su un terreno più tecnico in tutela di un patrimonio culturale pieno di stimoli e spunti per le nuove generazioni”. Sono entrati in scena la fatica e il lavoro dei pescatori con la presenza del naturalista Piergiorgio Zanetti, che, sottolineando la straordinaria capacità dei pesci di sentire le reti, ha mostrato come se ne costruisce una. “Non siamo ascoltati -ha chiuso l’incontro il presidente della Cooperativa Gianfranco Zanetti, uno degli ultimi pescatori, portatori di un sapere atavico- Quando avvengono gli incontri importanti le autorità non convocano mai la gente di lago. Ringrazio Natale Giorgetti, storico presidente della Cooperativa dal 1967 al 2013- che ha lottato come un leone perché le acque tornassero pulite- Termino con le sue parole: “La nostra vita, la nostra ragione di essere è qui, su questo specchio d’acqua tra queste montagne. E forse non solo la nostra vita”.
Federica Lucchini
Foto Piergiorgio Zanetti mentre costruisce rete
Varesenews
Le reti dei pescatori salveranno il lago di Varese
Dalla rivista Menta e Rosmarino
LACUS LOCI, uomini e paesaggi tra le anime del lago. Riflessioni preliminari