Una trasversalità costruttiva. E’ questo il “modus operandi”, evidenziato dall’assessore provinciale alla cultura Cristina Riva, che ha caratterizzato il viaggio dell’Alzheimer Fest, concluso ieri all’interno del chiostro di Voltorre con entusiasmo e partecipazione. Tante le forze in campo, a partire dai volontari del progetto Rughe, ringraziate dalle autorità presenti, che hanno permesso di apprezzare i doni che questa patologia può offrire alla comunità. In primis, hanno sottolineato sia il sindaco Silvana Alberio sia il parroco don Maurizio Cantù, il sentirsi comunità, in questo lavoro sinergico, durato un mese che ha arricchito il comune di Gavirate. Bastava salire al piano superiore del chiostro per incontrare le opere di Guido Morgavi create assieme a persone con patologia, anche all’interno di case di riposo: un’arte in apparenza fragile e transitoria che sa donare momenti carichi di vita a dimostrare che si può crescere anche con la malattia, attraverso una nuova autostima.
Poi un’altra chicca: il cortometraggio diretto da Luca Tossani intitolato “il viaggio di Elena”, una donna affetta da patologia applaudita al termine della proiezione. Il lavoro, durato un mese, e sceneggiato da Consuelo Farese, Valentina Vannetti e dallo stesso Tossani, è ambientato per le vie di Gavirate per terminare al chiostro. Ha come linea conduttrice la ricerca di un luogo dove si svolgerà una festa. Parteciperà anche la figura di Gianni Rodari, interpretato dal poeta Fabio Scotto, nell’indicare la via. “E’ stata una esperienza forte -ha spiegato il regista- con una protagonista che ci trascinava nello svolgimento del lavoro ed era lei stessa che conduceva il racconto mischiando i ricordi, la fantasia. Tutti siamo stati coinvolti nei suoi tempi, nelle sue emozioni”. Il cast è stato lungamente applaudito: tutti i presenti hanno vissuto quel senso di libertà che sapeva generare la creatività. Anche i laboratori a cui hanno partecipato gli anziani della Fondazione Bernacchi hanno rappresentato un momento di gioia. Tutti i momenti che si sarebbero dovuti succedere puntuali hanno subito un forte ritardo perché ognuno stentava a interrompere la propria attività. Questo a sottolineare il clima particolare che si è venuto a creare seguendo le esigenze dei protagonisti del momento: i primi a ballare felici, tra le colonne del chiostro, al ritmo della musica dei Bandaradan.
Federica Lucchini