Riqualificazione paesaggistica, ambientale, insediativa con la riduzione del rischio idrogeologico; miglioramento della qualità delle acque e infine riscoperta della cultura del fiume con il recupero della sua memoria. Attorno a questi tre macro temi, ieri nella sala del gonfalone del municipio, dopo tre anni dalla sottoscrizione, avvenuta nel settembre 2015 e l’approvazione in Consiglio Regionale lo scorso 15 maggio, si è firmato il Contratto di fiume Bardello denominato “Bardello vive”. Su quel documento hanno apposto la firma ben 19 rappresentanti: “I semi che stiamo gettando -ha sottolineato Gianluca Coghetto, vicesindaco di Besozzo, assessore all’Urbanistica, ma soprattutto promotore di questo percorso condiviso- porteranno i loro frutti” perché, ha evidenziato Massimo Parola, vicesindaco di Gavirate, “è la passione trasferita nei fatti il motore che muove tutto questo processo iniziato da Besozzo”. Di fronte ad una platea d’onore, costituita dagli amministratori dei cinque comuni interessati -Bardello con il sindaco Luciano Puggioni e la capogruppo di maggioranza Monica Maestroni, Cocquio Trevisago con Isacco Sandrinelli, assessore all’edilizia pubblica e privata, Brebbia con Vittoria Ferri, assessore alla comunicazione, al territorio e all’ambiente, Besozzo e Gavirate in gran forza con rappresentanti delle associazioni che hanno sottoscritto il documento, amministratori e dipendenti comunali che hanno gremito la sala (fra il pubblico presente anche Giuseppe Barra, presidente dell’Ente Campo dei Fiori)- c’era il tavolo dei relatori, figure autorevoli quali l’assessore regionale all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, che ha evidenziato quanto la firma di questo documento entri in un percorso complessivo di un’area territoriale molto ampia. Il prelievo ipolimnico che verrà effettuato nelle acque del lago di Varese avrà dei punti di controllo lungo gli argini del fiume e sulla foce. L’assessore non ha dimenticato di sottolineare la validità del metodo usato dalle cinque amministrazioni comunali (“onore al merito”, ha detto): innanzitutto l’individuazione delle criticità, seguita da un’ipotesi di risposta. Ciò ha facilitato l’intervento della Regione. Ha evidenziato altresì la necessità di ridurre i rischi idrogeologici per prevenire le piene. Mario Clerici, funzionario della Regione Lombardia e della direzione generale del territorio ha posto l’accento sul percorso partecipato con una pluralità di soggetti che mettono a disposizione le proprie competenze. Quello del Bardello è il sesto contratto di fiume nella nostra Regione dietro a quello dell’Olona, del Seveso, Lambro, del Mincio, dell’Adda e ha già visto la programmazione di azioni che superano i 10 milioni, 9 dei quali hanno portato all’effetto della sua depurazione, mediante collettamento. Ha parlato altresì Alessandra Gelmini dell’assistenza tecnica del comune di Besozzo che ha illustrato quanto sia indispensabile la vitalità dell’assemblea di contratto con i suoi incontri regolari e della segreteria tecnica. E infine su questo “patto” finalizzato a una nuova vita del fiume, costantemente alimentato, nutrito e inteso come elemento vitale per le nostre comunità, hanno lasciato la loro firma, per mano dei loro rappresentanti oltre la Regione e i Comuni, anche la Protezione civile di Besozzo-Monvalle, unitamente a quella di Gavirate e Bardello, l’associazione “Bozamis” di Besozzo, degli “Amici del Bardello”, della “compagnia Duse,” di Besozzo, del Consorzio Utenti fiume Bardello, del Cotonificio Albini, e di cinque realtà gaviratesi: la Pro Loco, il C.A.I. l’associazione “Animaltrail”, la canottieri, la Sps pesca sportiva.
Federica Lucchini