“La piazza come luogo simbolo dell’identità di una comunità”. Sta in questa frase di Piero Lotti, direttore culturale dell’associazione “Amici del Chiostro”, la chiave di lettura del libro “Fare piazza a Gavirate – Scatti d’altri tempi dall’Archivio Cellina”, edito da Macchione, e curato assieme a Marco Bioli e Alberto Frigo. Giovedì 14 luglio alle ore 20,30 nel caffè Maggioni, prima dell’inizio della manifestazione “Rosa Shopping”, la presentazione di queste pagine ci riporterà a tre momenti salienti della vita della città di Gavirate a cui è dedicata la pubblicazione assieme ai suoi abitanti: il mercato, che esiste da ben 477 anni ed ha avuto il riconoscimento dalla Regione come “mercato di valenza storica”, la fiera zootecnica, iniziata nel 1947 per volontà del vicesindaco Carlo De Bernardi, manifestazione antesignana di grande rinomanza, esente da tassazione, e il palio con i suoi spettacolari carri, ideato da Ugo Paronelli e dal “marchese” di Fignano, Agostino Tabacchi. Molti enti hanno dato il loro patrocinio a queste pagine, che vedono anche il contributo di Alberto Lavit: la Regione, il Comune di Gavirate, il Distretto Due Laghi, l’associazione “Amici del Chiostro”, il Lyons di Gavirate, il Parco del Campo dei Fiori. Non è un’operazione nostalgica: “Il nostro scopo è quello di consegnare l’anima stessa di questi tre momenti, il loro cuore pulsante e sincero, in modo che anche le generazioni future possano continuare a godere di questo insostituibile patrimonio di umanità, genuinità, spontaneità. Nell’attuale contesto di crisi economica quest’ultimo potrebbe costituire una sorta di rinnovamento degli attuali sistemi di scambio”, annota il sindaco Silvana Alberio. Certo, gli occhi non potranno non essere colpiti da scene che l’obiettivo di Luigi Cellina, assieme a quello del figlio Maurizio, ha saputo cogliere nella loro spontaneità. Foto animate, momenti di vita fissati nel tempo e che il passare dei decenni ha fatto sì che oggi siano irripetibili: quello sventolare una banconota da 10mila lire a seguito dell’acquisto di una mucca, le mani del Camillo Pampanin che afferrano le caldarroste, la “Limonata” con il fazzoletto in testa che vende le spolette. Si percepisce di avere tra le mani un lavoro che verrà rivisto spesso, grati a chi ha avuto la bravura di farcene dono. La scelta del luogo della presentazione è mirata: si affaccia su piazzata Matteotti, da cui trae le origini il mercato di Gavirate. “Il nostro intento – spiega Lotti – è quello di stimolare la creazione di un archivio digitale consultabile presso la biblioteca civica con l’acquisizione in formato digitale del patrimonio fotografico conservato nelle case dei gaviratesi, altrimenti destinato alla dispersione. Progetto ambiziosa di cui questo libro-mostra vuole essere l’avvio”.
Federica Lucchini