QUAL E’ IL SEGRETO DI UNA SQUADRA? ESSERE UNITI PER CERCARE DI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI CON ONESTA’ E CORAGGIO!
di felice magnani
Roberto Mancini
La Nazionale di calcio? Un miracolo d’amore. Ma come? Si domandano inquieti i tifosi e gli appassionati, come mai? Cos’è successo? Non si era mai vista una squadra come questa, così unita, così umana, così fraternamente forte, così capace di esprimere il significato forse più grande dello sport, quello di creare gioia e felicità, di sollevare lo spirito quando si piega e non riesce più ad alzarsi. Ma allora il calcio è davvero qualcosa di più di un semplice gioco, in cui ventidue giocatori tirano calci a un pallone e tentano di fare goal?, si domanda qualcuno. Ma allora è molto più importante di quanto non sembri? Quando succedono i miracoli, soprattutto nel mondo degli umani, occorre essere attenti e prudenti, occorre ricordarsi sempre che le cose belle non arrivano mai per caso, ma sono il frutto di un cammino che parte dal cuore, quella parte della natura umana che è più soggetta ad amare, apprezzare, distinguere, riconoscere, voler bene, aiutare. La Nazionale di calcio è rinata, ma chi l’ha fatta rinascere? E come? Certamente chi ha scelto Roberto Mancini ha visto lungo, non si è lasciato abbindolare da arricchimenti e compromessi, forse ha preferito un uomo con uno stile e un’eleganza, forse si è lasciato affascinare da un modo di porsi, da una umanità nuova, fatta di unione, solidarietà, dalla convinzione che il bene esiste, che vuole essere animato e preso in considerazione, soprattutto quando le persone hanno bisogno di sorridere, credere, sognare, piangere e ridere, vivere con speranza e amore la propria condizione, senza piangersi addosso, senza diventare vittime di un sistema che, con le sue gole profonde, vorrebbe ingoiare tutto, anche l’ultimo pezzo di buon senso rimasto. Dunque Roberto Mancini il leader e poi una squadra di motivatori e allenatori ed esperti illuminati, di uomini che hanno condiviso con lui, nel tempo, la loro immagine umana e sportiva, prendendo in prestito le parti più belle del proprio vissuto, quelle che trasformano l’amicizia in una fondamentale chiave di volta per capire meglio la realtà, per educare chi ha bisogno di vedere, capire ed entusiasmarsi, chi è alla ricerca di una spinta decisiva per far lievitare una passione rimasta per troppo tempo addormentata. Un gruppo, quello della Nazionale, che è diventato un esempio per ragazzi in gamba, per giovani calciatori dalla faccia pulita, dallo sguardo fiero, dal cuore puro, pronti a immolare la propria onestà per rendere un servigio perfetto a una patria in crisi, a un popolo che ce la sta mettendo tutta, proprio tutta, per far capire che la verità non sta nel potere o nei milioni, nell’ambizione e nell’arroganza, ma nell’esempio che ciascuno sa offrire per modificare in meglio il proprio sguardo sul mondo. La Nazionale italiana è straordinaria proprio per questo, è anche per questo che la vorremmo sempre vittoriosa, per esportare quello spirito italico che si configura nell’unione di una squadra che sappia anteporre il cuore alle mille incongruenze di un materialismo e di un consumismo che rischiano di affossare tutto, speranza compresa. E’ la Nazionale italiana che amiamo davvero, che sentiamo vicina soprattutto quando si trova in difficoltà, quando ci assale la paura che possa perdere, è la Nazionale chi ci fa capire molte cose che avevamo abbandonato, come per esempio l’idea che il calcio sia davvero una strada verso la risurrezione dopo mesi e mesi di paure, di sofferenze, di morti, di arroganze e di presunzioni, una via d’uscita perseguita da chi, oltre ad essere stato un maestro del pallone, ha saputo diventare maestro di stile e di valori, riconsegnando alla vita quella sua parte di significativa bellezza che spesso ingiustamente le viene tolta. Il team Mancini è un team vincente, perché sa come ristorare lo sport, sa come farlo vivere, sa come proporlo, come fare, per fare in modo che possa diventare il farmaco rimodulatore di una vita spesso calpestata e sottomessa da chi pensa solo all’interesse di parte e a quello privato. Veder giocare questa Nazionale è un piacere, un piacere del cuore e dell’anima, è fermarsi a riflettere sulle cose belle della vita, quelle di cui avevamo perso il gusto, il profumo, la forma e la sostanza e di cui sentivamo fortemente la mancanza. E’ dalla Nazionale che la politica dovrebbe imparare, è dalla Nazionale di calcio di Roberto Mancini e Company che qualcuno dovrebbe imparare a riflettere, è in questo bellissimo esempio di unità e di benessere che ci coinvolge, che dovrebbero fondersi le speranze in un nuovo mondo di valori e di speranze. Ci voleva qualcuno che risvegliasse il cuore degl’italiani, che lo facesse battere di nuovo con tutto l’amore possibile, che gli concedesse una tregua dopo tutte le malversazioni subite, dopo gl’inganni, le arroganze, le presunzioni, gli egoismi e le incomprensioni. Ci voleva il calcio con i suoi umori e le sue emozioni, con il suo fascino e la sua storia, ma soprattutto ci voleva un Gruppo dirigente all’altezza per rimettere ordine dove c’era disordine, per ristabilire una speranza che non fosse solo legata a un pallone. Lo sport è vero sport quando sa unire, far amare, quando sa creare benessere, quando crea gioia ed entusiasmo, quando aiuta le persone a riflettere e a ritrovare quella gioia di vivere che è condizione essenziale per la creazione di una società che voglia farsi amare davvero, con tutto il cuore e con tutta l’anima.