Si potrebbe così definire simpaticamente il logo celebrativo del centenario della nascita di Gianni Rodari, creato dai due artisti, Enrico Brunella e Alberto Frigo, e donato all’amministrazione comunale, che lo utilizzerà in tutte le iniziative culturali inerenti la valorizzazione dell’opera letteraria dello scrittore. Una recente delibera della giunta, presieduta dal sindaco Silvana Alberio, ha dato il via alla diffusione della raffigurazione, in cui predominanti sono i colori dello stemma di Gavirate, il rosso e il blu. Rappresenta una locomotiva con uno sbuffo di fumo che compone il nome “Rodari”. Le ruote formano la scritta “100”. Sottostante, in evidenza, la parola “Gavirate”, contenuta in due righe parallele, che richiamano i binari e soprattutto il nome della città in cui lui ha trascorso l’adolescenza e la giovinezza. Era quindi indispensabile la presenza di questo logo che, per decisione della giunta, verrà utilizzato anche nelle iniziative per le quali verrà concesso il patrimonio dell’ente. L’anno rodariano prevede una serie di iniziative per la cittadinanza e per le scuole che comprendono rappresentazioni teatrali e musicali, proiezioni di film, conferenze, letture animate. Certo, con la situazione di emergenza attuale, ci saranno variazioni rispetto al programma stabilito dall’amministrazione comunale e e dalla commissione apposita presieduta dal consigliere delegato alla cultura, Valentina Casacalenda. Ma comunque è nutrita la rassegna e caratterizzarla con un unico logo è significativo. “Quando abbiamo cominciato a idearlo -sottolineano i due artisti- abbiamo tenuto presente l’intento rodariano di far sempre crescere il bambino che è dentro di noi. Giunto in treno a Gavirate nel 1930 dalla nativa Omegna, è sempre stato affascinato da questo mezzo, dalla stazione. Il fumo del camino nella raffigurazione porta in cielo il suo nome, a ricordo del fatto che nelle sue filastrocche metteva anche le torte in cielo. Abbiamo così voluto condensare in questo disegno una cifra di riconoscimento dello scrittore”. I due artisti, il prossimo 23 ottobre, per decisione del comune, apporranno sulla facciata della casa situata in corso XXV aprile, dove ha abitato Rodari, una istallazione in acciaio corten che raffigura un bambino mentre legge sotto un lampione. E’ il poeta da piccolo che era solito compiere questo gesto in quanto, amante della lettura, trovava troppo fioca la luce interna della sua abitazione.
Federica Lucchini
Dal Web
Gianni Rodari legge parte di tre filastrocche da Filastrocche in cielo e in terra: Un signore con tre cappelli, Il dittatore e Un tale di Macerata (Einaudi).