Una istanza alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici della Lombardia. E’ quella che è stata presentata da Giovanni Lucchina del gruppo di minoranza “Per Gavirate” in seguito alla edificazione in atto di una abitazione privata lungo la via Mazza, visibile a tutti coloro che passano in auto o a piedi. “Abitazione -spiega il consigliere- che a differenza di quasi tutte le altre costruzioni, compresi gli ex capannoni della Whirlpool, in territorio di Comerio, oltrepassa abbondantemente il livello della strada e di fatto deturpa una zona paesaggistica di notevole pregio, impedendo la visione del lago a tutti i cittadini”. Lucchina sottolinea l’unicità di questa realizzazione, ad esclusione di una innalzata negli anni Cinquanta. La domanda che si rivolge è questa: “E’ possibile autorizzare tale edificazione in presenza di un decreto ministeriale che vincola questa zona?”. Documento che risale al 30 settembre 1955 e che così recita: “La zona sita nel territorio dei comuni di Comerio e di Gavirate, compresa tra la via Garibaldi di Comerio e la villa Baumann a Gavirate, oltre che a costituire un quadro naturale di non comune bellezza, offre dei punti di vista accessibili al pubblico dai quali si scorge la visione del lago di Varese circondato dalle colline del Varesotto e, in lontananza, la visione delle Alpi”. “Quest’area -riprende- come le altre sottostanti il livello della strada, è sì edificabile, ma ciò non significa che si possa autorizzare qualsiasi tipo di costruzione”. E’ ora attesa la risposta della Soprintendenza, in modo tale che la Commissione Pesaggistica del comune di Gavirate ponga rimedio a tale situazione. L’attenzione del capogruppo di minoranza è rivolta anche al destino di villa Baumann, una costruzione d’epoca, che si erge di fronte alla chiesetta della Trinità. “Questa situazione che si è venuta a creare -termina- mi ha spinto a pormi una domanda: quale trasformazione avrà tale edificio? Cercherò di capire!”.
Federica Lucchini
La risposta del sindaco
dalla prealpina