Echi alpini.
Canti e scritti delle penne nere
Lo spettacolo, frutto della collaborazione tra la Compagnia dell’Eremo e il coro Prealpi-Don Luigi Colnaghi, è un omaggio al valore e alla storia delle penne nere, amate in tutta Italia per la loro generosità, senso del dovere e simpatia.
Protagonista è la parola degli alpini, una parola cantata, recitata e letta. In scena si avranno canti tradizionali degli alpini, alternati al racconto delle vicende che li ha coinvolti, secondo quanto gli stessi protagonisti hanno narrato: pagine di diario, lettere, memoriali, a cui attori professionisti daranno di nuovo voce.
Un ricordo particolare è dedicato ai caduti di Russia, nell’imminenza del 70° anniversario della tragica ritirata di Russia, su cui la Compagnia dell’Eremo e il coro Luigi Colnaghi stanno preparando uno spettacolo che andrà presto in scena.
L’intero evento ha una durata di circa 70 minuti.
Lo spettacolo è stato rappresentato il 27 settembre 2012 al teatro di Verdura a Milano, con grande approvazione da parte del pubblico.
Echi alpini. Canti e scritti delle penne nere
Ideazione: Sergio Di Benedetto
Regia: Antonio Zanoletti
Attori della Compagnia dell’Eremo
Direzione del coro Prealpi- don Luigi Colnaghi: Maestro Guido Paroni
La Compagnia dell’Eremo è un’associazione teatrale e culturale.
Essa nasce con l’intento di scandagliare e proporre materiali del sacro e del profano con forte caratura civile: per 12 anni all’Eremo di Santa Caterina, sul Lago Maggiore, ha presentato, con valenti attori e registi, autori come Bernanos (Diario di un curato di campagna), Milosz (Miguel Manara), Mario Luzi (Pietra oscura), Claudel (L’annuncio a Maria).
In altri luoghi di grande significato religioso e artistico, come il Sacro Monte sopra Varese o il Chiostro di Voltorre, la Compagnia ha trattato testi su Massimiliano Kolbe, Charles de Foucauld, David Maria Turoldo, Sant’Ambrogio, nonché letture di poeti e scrittori come Testori, Péguy, Clemente Rebora.
Tra il teatro profano si ricorda Il sole negli occhi. Lettere al fratello sul carteggio tra Van Gogh e il fratello Theo, un successo che ha visto più di cento repliche.
La Compagnia dell’Eremo, in collaborazione con Fabio Battistini, ha messo in scena diversi spettacoli per i Vesperali nella cattedrale di Lugano, tra cui È mezzanotte dottor Schweitzer di Gilbert Cesbron e Omaggio a Testori.
Sempre in Canton Ticino la Compagnia ha collaborato con la RSI, tra cui si ricorda La sinfonia pastorale di André Gide con la drammaturgia di Fabio Battistini e Tienmi le mani sul carteggio tra Dino Campana e Sibilla Aleramo.
Negli ultimi anni la Compagnia si è dedicata a Dialoghi su Paolo VI. Ciò che conta è amare, realizzato in collaborazione con la Fondazione ambrosiana Paolo VI, messo in scena più volte in importanti contesti culturali del Nord Italia. Lo spettacolo è stato anche rappresentato nel Duomo vecchio di Brescia, in preparazione nella visita di Papa Benedetto XVI in città.
Ultimamente sono stati messi in scena Teresa di Calcutta. Il più bel commento al Vangelo e Juan de la Cruz. Un cuore per Dio (realizzata nel Duomo di Milano) e Jacques Fesch. Transiguratio malis.
La direzione artistica della Compagnia dell’Eremo è curata dell’attore e regista Antonio Zanoletti; i membri della compagnia sono tutti esperti di letteratura teatrale e valenti attori delle migliore scuole teatrali.
Contatti:
compagniadelleremo@gmail.com
340 7966855
Il Coro Prealpi – don Luigi Colnaghi nasce nell’ottobre del 1965 presso il Centro giovanile di S. Andrea di Cocquio Trevisago (VA) ad opera dell’allora giovane sacerdote don Luigi Colnaghi e di un gruppo di appassionati di canti di montagna.
È stato invitato nel corso degli anni ad esibirsi in molte località della nostra regione, del Piemonte, dell’Emilia Romagna e del Canton Ticino.
Il suo repertorio si articola in canti popolari, della montagna, alpini, religiosi.
Fiore all’occhiello del Coro “Prealpi” è senza dubbio la rassegna denominata “Stagione Corale Varesina” che vide la luce nel 1975 e che da allora, tutti gli anni nel mese di maggio, raduna cori lombardi, piemontesi e ticinesi per una festa di canti e di amicizia, con l’unico scopo di mantenere vivo il canto popolare ed alpino e scambiare le proprie esperienze corali.
Nel 2003 il coro si è trovato di fronte a una difficile situazione per l’improvvisa scomparsa del suo maestro e fondatore. A dimostrazione del profondo affetto e della riconoscenza per don Luigi, il coro decide di assumere l’attuale nome diventando Coro “Prealpi – don Luigi Colnaghi”. La direzione della nuova formazione è affidata al maestro Guido Paroni, profondo conoscitore del canto corale, che non ha esitato a mettere a servizio del coro le sue grandi doti di competenza musicale ed umanità per offrire allo stesso la possibilità di esprimersi sempre meglio.
I risultati non si sono fatti attendere: tra i più significativi ci sono il DVD richiesto e patrocinato dalla Comunità Montana della Valcuvia per celebrare le bellezze dei suoi luoghi ed il CD Le radici dell’anima presentato in occasione del 45° anniversario di fondazione.