Da RMFOnline
Nel 1814 con la sconfitta di Napoleone e la conclusione delle grandi vicende militari che avevano ridisegnato a più riprese i confini interni dell’Europa, e contribuito a modificare in maniera indelebile mentalità, orizzonti politici, esperienze religiose, principi di convivenza civile, l’antico borgo di Varese non mancò di afferrare la possibilità di soddisfare la secolare attesa di un innalzamento ad un ruolo qualificato e stabile nel contesto amministrativo e politico dello Stato di Milano: attesa di ottenere un riconoscimento almeno che lo sottraesse dalla totale subordinazione a Como, stabilito dai Francesi. Il 27 giugno 1814 i Deputati della Deputazione di Varese, Piccinelli, Mozzoni Frasconi e Giudici con la collaborazione del segretario Franzosini predisposero un primo testo, nella forma di “supplica” o di “ricorso” che il Comune potesse conservare l’antico lustro, con la richiesta all’Imperatore che Varese fosse innalzata al grado di Città.