– Medico stimato, cresciuto in mezzo ai brutti e buoni. E’ scomparso ieri il dottor Giuseppe Clerici, 72 anni, per anni responsabile del laboratorio analisi di Luino. In pensione da dieci anni, era il custode della storia della pasticceria Veniani, creata dal bisnonno Costantino, ideatore nel 1875, dei dolci che hanno fatto celebra Gavirate. La signorilità, che era la sua cifra interpretativa, la si notava nei gesti discreti ed eleganti. Si beava quando parlava delle sue radici: lui fin da piccolo li ha visti nascere quotidianamente quei dolcetti, avvolti in quella carta così caratteristica che ricordava e ricorda la bellezza dei nostri luoghi, scelta su consiglio del conte Teofilo Rossi, proprietario della Martini & Rossi. Ha vissuto il cuore del locale frequentato da personaggi celebri in ogni campo, che amavano sedersi su quel divano color cremisi, che lui ha contribuito a conservare come una reliquia. Ha assaporato l’atmosfera del caffè fin nei più intimi palpiti, circondato dall’affetto di una bella famiglia: la mamma Augusta, la zia Tina (Costantina), vestali di un luogo che per loro rappresentava la vita. E lui, con la sua eleganza, ne ha tenuto alta la fiaccola: gli si illuminavano gli occhi quando raccontava ogni dettaglio di quella che era stata una stazione di posta per il cambio dei cavalli nell’allora piazza degli Uffizi di fronte al municipio, della lungimiranza del suo antenato di cui teneva una foto in pasticceria accanto al sigillo di qualità, ottenuto nella grande esposizione di Varese nel 1901. Ma nel libro della vita del dottor Giuseppe Clerici c’erano altri capitoli, molto significativi: la sua era signorilità, ma non solo esteriore. Era una signorilità d’animo: quando il parroco don Tiziano Arioli a fine anni Ottanta propose di ospitare nelle case gaviratesi in estate i bambini che avevano vissuto il disastro di Chernobyl per dar loro la possibilità di respirare aria salubre fu uno dei promotori più attivi, perché conosceva il valore della solidarietà. Discreta, fattiva e impregnata di fede. Per questo non risparmiò nessun sforzo. Ha avuto fin da bambino una grande guida, monsignor Inos Biffi, che fu anche suo insegnante al liceo Cairoli di Varese e l’ha forgiato nell’amore verso la cultura, sempre più approfondita. Arguto, amante della musica, Giuseppe aveva la particolarità di sapere ascoltare: stava in silenzio, faceva lavorare la mente e il cuore, poi manifestava la sua sensibilità. Le esequie si svolgeranno domattina 22-11-2023 alle ore 11 nella chiesa parrocchiale.
Federica Lucchini