Innamorato della lettura, di ogni tipo di lettura, non si lascia mai mancare il Quotidiano. E’ sempre informatissimo sui fatti del giorno, li segue con quell’arguzia diplomatica, maturata in anni di attività professionale e di coinvolgimenti culturali a vari livelli. E’ il dottore di sempre, disponibile al dialogo e all’ascolto, pronto a indagare il mistero della vita alla luce della storia passata e di quella recente. Curioso, sottile, profondo, mai disattento, nella sua lucidissima indagine quotidiana c’è sempre un equilibrato giudizio personale che non è mai oppositivo, ma attento ad annodare ciò che conta, con ciò che è umanamente fondamentale, come il ricordo di una predica materna, di un richiamo paterno o quello di un colloquio legato alle ultime parole di un figlio che, giunto al termine della sua esistenza, lo rassicura sulla continuità della vita. Con il dottor Kogoj c’è solo l’imbarazzo della scelta: lo sport, la religione, la letteratura, la filosofia, ma c’è anche molto spazio per un dibattito senza veli sulla condizione umana, analizzata alla luce delle sue bellezze, come pure delle sue sofferenze e delle sue difficoltà. C’è ancora molto di scientificamente provato nelle sue parole, ma c’è anche moltissimo di un carattere naturalmente vocato all’investigazione dei fatti, a un’analisi attenta degli eventi, al desiderio di non lasciarsi sfuggire nulla di quella meravigliosa parentesi esistenziale che strada facendo gli permette ancora di mettere a fuoco parti di una storia alla quale si sente profondamente legato. Il dottor Milos Kogoj è così, un vecchio medico che, forse, non si rende ancora perfettamente conto di esserlo e che, forse proprio per questo, vive con serenità questa parentesi incredibilmente affascinante e matura della sua vita, dimostrando, strada facendo, che la giovinezza non è sempre e solo un problema legato al benessere fisico. Incontrarlo, frequentarlo, ascoltarlo, dialogare con lui genera benessere, è un po’ come attingere al grande mistero della vita, per imparare a essere un pochino più attenti e capaci di godere fino in fondo di uno dei doni più grandi e preziosi che abbiamo ricevuto.
Il dottor Milos Kogoj è nato a Bilje, in Slovenia, il 12 dicembre 1923. Dopo essersi laureato in Medicina all’Università di Pavia, è approdato all’Ospedale di Cittiglio per tre anni. E’ stato quindi a Villa Adele per due, poi ha intrapreso definitivamente la sua attività a Cittiglio, dove ha esercitato per 45 anni la professione medica. Molto amato dalla popolazione per la sua disponibilità ad aiutare il prossimo, è stato il primo medico dell’AVIS Medioverbano. E’ stato chiamato a dirigere il Corpo Musicale di Cittiglio e la Delegazione della Lega Italiana Per la Lotta Contro i Tumori, della Valcuvia. E’ stato per venticinque anni, responsabile medico del settore giovanile del Varese Calcio. E’ sempre stato molto attivo nel volontariato sociale e nella promozione dei valori culturali della musica, alla quale ha dedicato e dedica tuttora tutta la sua passione. Oggi rivolge lo stesso amore alla lettura, alla conversazione e all’amicizia di tutti coloro che non si sono mai dimenticati di lui.
Dalla rivista Menta e Rosmarino