“Don Milani, profeta con i piedi per terra”: questo il titolo dell’evento organizzato domenica 15 aprile a partire dalle ore 15 presso il cineteatro “S. Amanzio”, dove l’associazione “I care” è stata tenuta a battesimo nel 2011 da Agostino Burberi, il primo ragazzo che incontrò don Milani quando il priore arrivò a Barbiana nel 1954. Sarà proprio lui, in qualità di suo allievo che lo ricorderà all’inizio dell’incontro a cui parteciperanno altri ospiti quali don Alessandro Andreini della comunità di San Leolino, il teologo Marco Vergottini, il professore di Patrologia Alberto D’Incà, l’insegnante di lingua italiana ai migranti Giovanni Chinosi. Tutti insieme per raccontare un “pezzo” di don Lorenzo e per aiutare a capire quale dovrebbe essere veramente la buona scuola di cui tanto si parla oggi. A contribuire in modo determinante sarà anche alle ore 17,30 l’attore-regista Nicola Tosi con lo spettacolo “Lettere ad una professoressa”, un monologo che ha adattato e realizzato partendo dal testo originale, scritto dal sacerdote e dai ragazzi della scuola di Barbiana, edito nel 1967, lo stesso anno della sua scomparsa. “E’ stata una grande sfida, un’esperienza affascinante trovare le giuste modalità per trasformare queste pagine che non sono un racconto, ma una testimonianza di idee rivoluzionarie in pedagogia in un testo teatrale -spiega l’autore- Per me ha costituito una grande opportunità di crescita, scaturita da una proposta di Angelo Fiombo, presidente di “I care”.
Lui proveniente da un percorso di attivismo cattolico popolare, io da un percorso di sinistra laico, convergiamo nei valori di fondo, consapevoli che gli steccati non servono a nulla. Così ho scritto quella che ritengo un’orazione civile che vede la sinergia musicale con Valentin Mufila, chitarrista e cantante congolese, conosciuto durante una marcia della pace a Varese. Il nostro è stato un incontro che mi ha riempito di gioia -prosegue- Lo considero un genio musicale in assoluto da quando quel giorno l’ho sentito eseguire “Heal the world” (“Curiamo il mondo”) di Micheal Jackson. Pezzo musicale che chiuderà il nostro dialogo di parole e di suoni in cui la sua chitarra interagirà sottolineando, amalgamando e contrappuntando il recitato. Anche Angelo interverrà nello spettacolo scrivendo in diretta alcune citazioni proiettate sulla schermo”. Un trio, dunque, che crede nell’arte come mezzo di trasmissione di contenuti civili e di solidarietà. Lo spettacolo, interamente finanziato dall’associazione, con un sostanzioso contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto, evidenzia come, grazie alla rivoluzionaria visione di don Milani, in pochi anni diversi gruppi di ragazzi marginalizzati da una istituzione scolastica classista sono riusciti a trovare un riscatto dai ripetuti insuccessi. Durante il pomeriggio saranno in mostra le tavole de “Il maestro”, tratte dall’omonimo fumetto pubblicato da Orecchio Acerbo Edizioni, magistralmente illustrate da Simone Massi su testi di Fabrizio Silei. L’evento è organizzato in collaborazione con la Fondazione Don Lorenzo Milani, la parrocchia di san Vito e Modesto di Travedona, Orecchio Acerbo Edizioni, l’Istituto Comprensivo “G. Leva” di Travedona Monate, il CPL di Busto Arsizio, l’IIS “Dalla Chiesa” di Sesto Calende, l’associazione “Pace e convivenza” di Sesto Calende, la Cooperativa “Lotta contro l’emarginazione” e il Gruppo Famiglie “Card. Martini” di Gavirate. Giovedì 19 aprile alle 21 sempre al “S. Amanzio” verrà proiettato il docufilm “Barbiana ’65, la lezione di don Milani” del regista Alessandro G.A. D’Alessandro, presentato lo scorso anno al festival cinematografico di Venezia.
Federica Lucchini