Nella mattinata del 1° aprile 2025, la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea di Cocquio Trevisago ha accolto Don Maurizio Patriciello, il parroco simbolo della lotta alla camorra a Caivano. Dopo aver celebrato la Santa Messa insieme a Don Fabio Giovenzana, il sacerdote ha incontrato oltre 250 ragazzi delle scuole medie di diversi comuni della provincia di Varese, tra cui Cittiglio, Cocquio Trevisago e Vedano Olona, oltre ai membri dei consigli comunali junior. La presenza del Prefetto Rosario Pasquariello, del sindaco di Cocquio il dottor Centrella, del sindaco di Gemonio Samuel Lucchini e di diversi amministratori e docenti ha sottolineato l’importanza dell’evento. Ma i veri protagonisti sono stati i giovani, che hanno ascoltato Don Maurizio con un’attenzione quasi ipnotica. Con il suo modo semplice e diretto, fatto di racconti di vita vissuta, di esperienze difficili e di speranza, il sacerdote è riuscito a far ridere e commuovere, scuotendo le coscienze e trasmettendo messaggi profondi. Ha parlato di legalità, di impegno civile, del valore della giustizia e della necessità di non voltarsi mai dall’altra parte di fronte alle ingiustizie. I ragazzi, rapiti dalle sue parole, hanno seguito con occhi lucidi e animi aperti, assorbendo ogni insegnamento come un dono prezioso. L’incontro si è trasformato in una vera e propria lezione di vita, in cui Don Maurizio ha mostrato come il coraggio e la fede possano essere strumenti potenti per cambiare la realtà. Un’esperienza che, senza dubbio, rimarrà impressa nei cuori e nelle menti di tutti i presenti.
Varesenews
Durante l’intervista realizzata dal giornalista Andrea Camurani di Varesenews, don Patriciello ha lanciato la proposta di dedicare un luogo pubblico alla memoria di Giuseppe Di Matteo. Il sindaco di Cocquio Trevisago, Danilo Centrella, ha accettato la proposta: «Sarà un campo sportivo polivalente, che sarà pronto fra qualche settimana» a portare il nome di Giuseppe Di Matteo. Giuseppe Di Matteo era un bambino di 12 anni, figlio di un collaboratore di giustizia, rapito dalla mafia il 23 novembre 1993 per costringere il padre a ritrattare le sue dichiarazioni. Dopo 779 giorni di prigionia, il 12 gennaio 1996, venne brutalmente ucciso e il suo corpo sciolto nell’acido. Il suo tragico destino è diventato un simbolo della crudeltà mafiosa e della necessità di combattere la criminalità organizzata.
Alcune foto di Angela Garro
Don Maurizio Patriciello a Cocquio Trevisago 1- 4 -2025
Video tratto dalla diretta del comune di Cocquio