Piccola testimonianza della gioia dell’incontro
Stavo tornandomene in treno, un po’ affaticato a causa della recente operazione all’anca, dal viaggio fatto a Roma per incontrare il Santo Padre, insieme ai miei confratelli nel quarantesimo anno dell’ordinazione sacerdotale, quando mi si è riaffacciata al cuore la ricchezza dell’incontro con il Papa.
Erano passate solo poche ore da quel vissuto a tu per tu con Papa Francesco, per un tempo di circa un’ora e mezza. Mi rivedevo comodamente seduto ad aspettarlo in una sala molto accogliente con i miei 17 confratelli in un clima di palpabile emozione. Ed ecco che, quasi improvvisamente, arrivò il Papa. Con naturalezza venne subito da ciascuno di noi per salutarci con la mano tesa e un sorriso di serena accoglienza che ci scioglieva da quella comprensibile tensione di stare davanti a lui. Subito la sua presenza semplice e fraterna ci aveva coinvolti con la sua personale stretta di mano offrendo a ciascuno di noi il suo sguardo sorridente e invitandoci familiarmente a presentarci. Mi piacque molto questo stile d’accoglienza vissuto dal Papa per ognuno di noi perché libero da ogni formalità. Poche parole di presentazione e poi seduti familiarmente ad ascoltarlo e ad ascoltarci. Messi a nostro agio il dialogo si è aperto con facilità, ma in particolare abbiamo potuto ascoltarlo attraverso la sua personale esperienza di Pastore aperto a tutto il mondo. Ascoltando le nostre domande personali ci aiutava a vederle dentro il “servire” del nostro essere sacerdoti nel mondo e per il mondo in qualunque realtà quotidiana saremmo stati chiamati a vivere. E soprattutto mantenendo sempre un’attenzione fraterna nei confronti dei “poveri” ricordandoci che siamo stati “scelti” per vivere in modo particolare la misericordia di Dio Padre. Il tempo è così passato velocemente, ma il dialogo vissuto ha saziato il mio cuore per questa sua presenza tanto amabile e nello stesso tempo tanto attenta a spronarci a vivere pienamente la nostra vocazione sacerdotale.
Concludendo posso dire che la vera e grande emozione di quell’ora e mezza vissuta insieme al Papa, che porterò con me, sarà per sempre legata a questa netta sensazione che gli siamo stati a cuore .
don Hervé