Carissimi forse sono riuscito a superare l’inghippo dell’invio dei messaggi. Per questo provo a scrivervi un piccolo pensiero nella semplicità di queste feste che qui sto vivendo. Ho celebrato il Natale in diverse comunità di villaggi. Da queste parti ci sono un buon numero di cattolici anche se sempre come una piccola minoranza, ma in confronto alla parrocchia di Dosso, dove ci sono i preti fidei donum di Lodi, noi siamo alle stelle. La celebrazione del Natale lo vissuta perciò più volte. Il clima sempre molto festoso e nello stesso tempo ricco del “mistero” che stavamo celebrando. Come già altre volte mi era capitato (in Camerun), anche qui la grande povertà e l’estrema povertà-semplicità delle cappelline mi riportava visivamente, per quello che abbiamo sempre fatto noi in casa, alla “realtà viva” del presepe. E dopo la messa il grande pranzo comunitario fatto con l’apporto di tutti. Vivere la gioia, pur dentro le tante difficoltà della loro vita quotidiana, della festa perché è Natale la percepivo anche in questo clima di condivisione del cibo perché ogni famiglia aveva preparato con abbondanza così da festeggiare gli uni con gli altri. Bello! La mia salute è buona anche se in questi giorni, strano ma vero, mi sono preso il raffreddore. Durante la notte la temperatura scende di molto rispetto al caldo (per fortuna ora secco e perciò ben sopportabile) del giorno. Si passa dai 38° ai 12-15 della notte. Quando si va a letto fa ancora caldo, ma poi… ed ecco il raffreddore. Cari saluti
Allego una foto che mostra la condivisione del cibo. Con affetto don Hervé