9 agosto 2011
A proposito delle manifestazioni culturali che in questo periodo si svolgono nei nostri paesi don Hervé ci scrive:
“Un saluto e un augurio per tutte le manifestazioni che arricchiscono il patrimonio culturale dei nostri “luoghi”. E’ importante che la cultura dia voce alla bellezza e alla dignità della vita in modo particolare di coloro che “soffrono” in modo “disumano” a causa di questa “smarrita” cultura della vita, penso in modo particolare alle persone che sono nella tragedia immensa della fame. Spesso sono solo dei numeri per le statistiche, in verità sono uomini, donne, bambini, nonni e nonne che come noi vorrebbero “amare la vita”. Con stima per il servizio che fate don Hervé “
Buona domenica don Hervé
6 agosto 2011 “Trasfigurazione del Signore Gesù”
Piccoli Pensieri
Care Comunità e amici che avete con me tanta attenzione e fraternità sento utile scrivere questi piccoli pensieri per parlarvi di quello che mi è dato di vivere in questo primo periodo della mia presenza qui in Niger. Come già dicevo ancora prima di “partire” per il Niger è ancora presto per pensare da parte mia a dei “progetti”. Ora sono nella fase di “allattamento” e pur avendo già l’esperienza del Camerun qui non sono ancora in una parrocchia, e nello stesso tempo devo avere anche l’umiltà di “comprendere” non solo la lingua, ma i percorsi del “cammino pastorale di questa Diocesi e della parrocchia dove dalla fine del mese sarò inviato: Makalondi (80km a ovest di Niamey).
Certo la povertà è grande e con questo anche i possibili progetti che mi si presentano alla mente e soprattutto al cuore sono già numerosissimi, come un torrente in piena. Ma pur desiderando tanto, già da ora, “essere dentro nella pastorale” per ora devo, con umiltà lavorare sulla lingua: il fufuldé.
In questi giorni sono qui a Dosso (130-140 km a est di Niamey) dove sono in contatto con un insegnante di scuola elementare che insegna ai ragazzi/e fulbé il francese. Lui è di lingua fufulde. Questo è veramente “una benedizione”.
Dopo la prova della malattia e l’incertezza per trovare qualcuno che mi potesse accompagnare nello studio ecco il “sereno”. Faccio un’ora e mezza al giorno e devo anche liberare la mia mente da vocaboli e differenze di pronuncia con il Camerun. Umilmente, mi affatico presto in questo “concentrarmi” per cogliere le parole e per di più il loro significato e la corretta pronuncia. Il disagio che vivo però non mi mette in difficoltà, ma nello stesso tempo è una “bella prova”. Prego molto perché il Signore e la nostra Mamma Maria mi diano sempre questo entusiasmo, ma le ginocchia, come un bimbo che incomincia a camminare, continuo a sbucciarmele anche se non mi fanno tanto male (uso questo esempio per farmi capirmi).
Un grande aiuto che potete darmi, già da ora e sempre, è quindi di pregare per me lo Spirito Santo affinché mi sostenga e mi “insegni” per la sua immensa misericordia a “farmi prossimo” nella fatica accolta e amata d’imparare a comprendere. So che la preghiera vissuta con il cuore, ha detto Gesù: “sposta le montagne”. Lo so che vi chiedo tanto, perché la preghiera sembra a volte inutile, ma sono convinto che questo tempo mi è dato per crescere ancora nell’umiltà dell’ascolto. Mi sento “come bambino” che guarda con i suoi “occhioni” la sua mamma che gli parla e lui apparentemente non fa nulla, ma forse fa la cosa più importante di tutte: “guarda la mamma con stupore riconoscente riempiendola di gioia”. (Cfr.foto)
Tutto questo certamente non mi impedisce di farmi prossimo a cominciare anche dai miei confratelli sacerdoti africani che hanno tante necessità e che devono necessariamente “rimandare” per mancanza dei famosi soldi. In questo ambito credo di avere una certa esperienza e di saper valutare ciò che può essere necessario e ciò che può essere superfluo anche se mi è chiesto con insistenza. Per esempio ho contribuito con gioia all’acquisto dei pneumatici per la vettura di un giovane confratello sacerdote di Niamey (père Flavien). Nella assoluta discrezione e così altri semplici “cammini di fraternità” che si presentano. Tutto questo arriva nella pazienza evangelica dell’ascolto senza partire in quarta per “salvare tutti”. Comprendete allora come per i “progetti”, anche se so che da parte vostra c’è tanta disponibilità, non mi sento ancora in grado di proporne. Questo certamente non toglie che voi, se mi sono spiegato, possiate già, se volete fare dei depositi in vista di quello che sicuramente arriverà nel prossimo futuro li facciate. Oppure potete farmi partecipe dei “cammini di fraternità” che per il momento destinate liberamente ad altri progetti che già sono da voi conosciuti. Certamente ve ne sarò grato perché dice Gesù: “ tutto ciò che fate ad uno di questi piccoli l’avete fatto a me”. E io non posso che rallegrarmi per il “bene” che voi già state facendo e farete per testimoniare il REGNO dell’AMORE.
Un aiuto concreto a cui posso far giungere per ora, gli eventuali aiuti è quello di aiutare tanti papà e mamme che coinvolti e travolti dalla guerra in Libia sono rientrati in Niger senza un soldo. Qui padre Mauro Armanino ( sacerdote SMA), incaricato dall’Arcivescovo di Niamey, sta seguendo questa scioccante realtà. Potete trovare su MISNA delle sue testimonianze e sarebbe utile leggerle e farle conoscere. Così se qualcuno vuole “togliersi un po’ il pane di bocca” per venire incontro fraternamente e liberamente può farlo. Il mio conto lo conoscete e se vorrete posso fare da intermediario, informandovi dell’uso di questi aiuti di cui è necessario specificare il vostro desiderio di destinazione. Vedo che padre Mauro lavora con grande competenza e grandissima onestà. Queste sorelle, fratelli, bambini a parole sono dei rifugiati, ma ahimè tutto il mondo è “paese”, purtroppo restano sono solo dei numeri “senza volto”.
Mi scuso se vi aspettavate già di più, ma io non sono ancora in grado di “agire su dei progetti” se non per quelle piccole realtà (anche se numerosissime) che, come già dicevo vivo già: “a tu per tu”.
Grazie per il dono dell’ascolto che mi offrite con tanta passione fraterna. Con affetto vostro don Hervé