Carissimi presentarvi queste immagini può ancora una volta aiutare a comprendere il desiderio di andare a scuola pur nella grande difficoltà di questa scuola pubblica nigerina. Le prime immagini che avevo scattato con la mancanza degli alunni (già inviate) mi avevano sorpreso per la grande povertà di queste aule, ma la presenza degli scolari è stata come un “tuffo al cuore”. Li ho ammirati tantissimo per questa loro presenza in una struttura fatiscente. La loro “voglia d’imparare” parlava senza parlare. Erano lì in quelle aule con la piena disponibilità allo studio per tutto quello che possono “ricevere”. La commozione batteva forte nel mio cuore e sorridendo ho preso tempo prima di parlare. Poi, aiutato dai loro sorrisi ho fatto il mio discorso, non con parole, ma con quella filastrocca gioiosa che spesso si canta con i ragazzi: “Oh alele, alele cicca tomba o massa massa massa…” Dopo le prime incertezze per quest’inizio di “dialogo” con loro la forza di questa filastrocca li ha contagiati e abbiamo rotto il cosi detto “ghiaccio”. Il resto è stato molto facile e familiare pur nella loro grande timidezza davanti ad un adulto bianco e con la barba bianca. Come potete ben comprendere da questa mia esperienza la scelta d’inviarvi queste immagini non è fatta per evidenziare le responsabilità politiche di coloro che hanno il dovere di sostenere la formazione culturale delle nuove generazioni, ma vuole rendervi partecipi della buona volontà per imparare nonostante questa grave situazione, certamente tra le mille gravi situazioni della vita quotidiana di questi ragazzi e ragazze . In quell’ “aula” infatti c’erano dei ragazzi e ragazze che mi testimoniavano il desiderio di una formazione nonostante le incredibili condizioni per “lavorare” a scuola. Veramente “grandi!”. Cari papà e mamme, ragazzi e ragazze che avete a “che fare” con un “cammino scolastico in Italia non viene anche a voi, spontaneamente, come è venuto a me il desiderio forte, ricco di ammirazione, di “riequilibrare”, almeno per quello che possiamo fare insieme, la loro situazione scolastica. Forse anche a voi viene subito la “voglia” di fare qualche cosa. Ecco a me è proprio successo questo: voglio fare qualche cosa, ma non alla Babbo natale perché la loro testimonianza domanda molto di più! Per questo ho già contattato il Sindaco a cui questo villaggio fa riferimento. Tra breve c’incontreremo per agire insieme e non individualmente. Solo così, secondo me, dentro una chiara e corresponsabile azione che coinvolga i Responsabili locali è possibile a questa “classe” assicurare un miglior futuro. Un impegno di rispetto verso questi alunni va certamente, secondo me preso, e nello stesso tempo sapere che quest’impegno è voluto chiaramente anche dall’autorità locale competente. Che ne pensate?
La mia salute è buona anche se mi sono preso il raffreddore. Sembra impossibile che nel posto per ora più caldo del mondo (cfr. le previsioni del tempo di –france24) si possa prendere il raffreddore, ma è proprio così. Il morale spirituale è buono e vivo con tanta fiducia anche le molteplici difficoltà pastorali che una “giovane Chiesa” non può non avere e le mie difficoltà d’inserimento per la lingua, il clima, la cultura ecc. ecc. Ma come già sapete io sono affascinato dalla dignità di ogni persona e delle “sue capacità” che nella grande diversità aprono la strada al dialogo, il grande cammino dell’incontro che mai va temuto, anzi …
Vi saluto caramente e mi raccomando approfittiamo della Quaresima, aiutandoci nella vicendevole preghiera e qualche penitenza per il bene dei poveri, per accogliere il dono di poter vivere e testimoniare l’immenso Amore di Dio che Gesù, nella grazia dello Spirito offre a tutti noi con affetto don Hervé