Anche se non sarà presente, il pensiero andrà a lui che ha permesso di riportare alla luce la bellezza interna della “sua” chiesa di santo Stefano protomartire. Domenica 22 dicembre sarà una giornata da scrivere “albo lapillo” per la comunità di Bardello: dopo oltre un anno verrà riaperto l’edificio religioso sottoposto a lavori di restauro che hanno riportato alla luce antichi affreschi di cui non si conosceva l’esistenza. E sarà una giornata all’insegna della gratitudine nei confronti di Giorgio Roncari, benefattore deceduto nel maggio del 2017 a 73 anni. Per sua volontà testamentaria, avendo affidato a una società svizzera la cifra necessaria, tutto questo grande intervento è stato reso possibile. La cerimonia di benedizione sarà presieduta dal vicario episcopale monsignor Giuseppe Vegezzi alla presenza del parroco, don Marco Longoni, e di don Matteo Vasconi. Si comincerà alle ore 10,15 nell’oratorio adiacente, mentre le porte della chiesa saranno ancora chiuse. Quando il celebrante le aprirà, tutta la gente entrerà. E così assieme si vedrà la meraviglia. Ci sarà proprio da riempirsi gli occhi. I pochi privilegiati che hanno ammirato la Madonna con la rosa, risalente all’epoca rinascimentale, o la Madonna con Bambino, circondata da angeli, per citare solo due esempi di ritrovamenti, lo hanno potuto fare in mezzo ai ponteggi, tra la polvere. Ora di fronte alle pareti dipinte con la terra d’ombra bruciata, come dal restauro degli anni Trenta, di fronte alle volte pulite, di fronte alla bussola portata allo stato originale, tutto apparirà nella sua naturale bellezza. E perché ciò avvenisse i finanziamenti di Roncari sono stati usati al meglio chiamando ad operare, sotto l’egida della Soprintendenza, un team esperto, quale l’architetto Massimo Brambilla, direttore dei lavori, il restauratore Gian Maria Manvati, coadiuvato da otto assistenti che hanno lavorato in punta di bisturi. A essi va aggiunta la presenza collaborativa e costante di don Marco, che ha contribuito in modo determinante alla ricostruzione della storia dell’edificio, consultando tutti i documenti d’archivio. Il restauro effettuato è stato rispettoso delle diverse epoche vissute dalla struttura, a partire dal battistero, una piccola chiesa in quella più grande -come è stata definita da Brambilla nella serata di presentazione degli interventi- dove emerge la mano felice del pittore di buona scuola che conosceva bene l’anatomia e la prospettiva e che con pigmenti naturali minerali ha dipinto la scenografia, la figura della Madonna e del Bambino, circondati da schiere angeliche nell’incavo rettangolare della volta. Sorto come cappella sulla strada che conduceva a Gavirate, il battistero in precedenza ha assunto la funzione di ossario. Lo si deduce da un “memento mori” ritrovato che così recita: “Il tutto sprezza chi alla morte vivo pensa”. I lavori non sono finiti: si interverrà sulla facciata, nella realizzazione di un bagno nel locale adibito a caldaia nel quale è stata scoperta una apertura che conduce direttamente in sacrestia. Da ultimo due locali, adiacenti l’organo, verranno messi a nuovo.
Federica Lucchini
Chiesa di santo Stefano protomartire
Chiesa – Il restauro
Il primo lotto di intervento nel restauro delle navate laterali della chiesa di santo Stefano ammonta a 85mila euro, già interamente pagati. Il preventivo che riguarda la navata centrale è di 340mila euro.
Nato a Besozzo, Giorgio Roncari, nelle molte esperienze vissute, aveva conosciuto la miseria e la ricchezza: negli anni Sessanta divenne cameriere in un ristorante sulla Tour Eiffel a Parigi, in seguito “maitre” di sala in un locale sugli Champs Elisées, dove conobbe lo scià di Persia, l’armatore Onassis, il cantante-attore Yves Montand. Condusse una vita brillante. Poi la scelta della solitudine e della fede nella sua casa a Bardello. Per volontà testamentaria, un lascito è destinato anche al convento della Congregazione delle suore di nostra Signora degli apostoli di Bardello, a diverse onlus. Da vivo, aveva interamente finanziato la costruzione di una maternità in Ciad, arredandola e fornendo tutto il necessario perché fosse utilizzata.
Bardello – Ultimo atto di generosità di Giorgio Roncari morto a 73 anni