“E’ arrivato il momento in cui dobbiamo ricambiare tutti gli aiuti che la popolazione ci ha offerto quando noi siamo arrivati in Italia”. Abdelkader Moutaabid, presidente dall’Associazione marocchina per l’integrazione e la solidarietà, con sede a Besozzo in via Roma 32, e il segretario Hicham Atrouchi sottilineano entrambi questo aspetto, basilare per comprendere l’intensa attività che stanno svolgendo da marzo durante il primo lockdown. “D’accordo con l’amministrazione comunale siamo a disposizione dei bisogni dei besozzesi”. Sono 20 i volontari che con il furgoncino comunale distribuiscono i pacchi alimentari per conto dell’Anteas Cisl o portano i malati all’ospedale. Chi è impegnato nel lavoro è disponibile dalle ore 18,30 alle 21,30 tutti i giorni e il sabato e la domenica l’intera giornata. Collaborano con il centro operativo comunale, distribuendo i sacchi dell’immondizia, portando a casa la spesa e i medicinali a chi fa richiesta, perché impossibilitato. E’ un gruppo efficiente disponibile a misurare la temperatura nei luoghi pubblici, come all’ingresso del cimitaro durante la festa dei santi o al teatro Duse, durante la distribuzione dei sacchi dell’immondizia. In questo periodo la loro sede non ha assolutamente la vivacità dei tempi normali quando i bambini frequentano il doposcuola durante il quale hanno a disposizione insegnanti di inglese e francese. I loro corsi di arabo sono seguiti da operatori italiani che necessitano di imparare questa lingua, come i loro corsi di italiano sono apprezzati dagli arabi che desiderano integrarsi. Per chi necessita è a disposizione uno sportello di ascolto. “Ci auguriamo vivamente che questo periodo passi al più presto -per noi è l’equivalente di una guerra- Così possono riprendere i nostri servizi a favore della popolazione,” concludono.
Federica Lucchini