Per il mattino di Pasqua di D. M.Turoldo Voce Luciano Bertoli (video di Claudio Donghi dal web)
MATTINO DI PASQUA ( David Maria Turoldo )
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Andrò in giro per le strade,
zufolando così
finché gli uomini dicano: “È pazzo!”.
E mi fermerò soprattutto con i bambini
a giocare in periferia.
E poi lascerò lascerò un fiore
ad ogni finestra dei poveri.
E saluterò chiunque incontrerò per via,
inchinandomi fino a terra…
E poi suonerò con le mani
le campane della torre,
a più riprese finché non sarò esausto.
E, a chiunque venga, anche al ricco,
dirò: “Siedi pure alla mia mensa!”.
Anche il ricco è un pover’uomo…
E a tutti dirò: “Avete visto il Signore?”.
Ma lo dirò in silenzio, con un sorriso.
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Tutto è Suo dono,
eccetto il nostro peccato.
Ecco: gli darò un’icona,
dove Lui bambino
guarda gli occhi di Sua madre:
così dimenticherà ogni cosa.
Gli raccoglierò dal prato
una goccia di rugiada:
è già primavera, ancora primavera,
una cosa insperata, non meritata:
una cosa che non ha parole.
E poi gli chiederò d’indovinare
se sia una lacrima,
o una perla di sole,
o una goccia di rugiada.
E dirò alla gente:
“Avete visto il Signore?”.
Ma lo dirò in silenzio,
e solo con un sorriso.
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
Non credo più nemmeno alle mie lacrime.
E queste gioie son tutte povere.
Metterò un fiore rosso sul balcone.
E canterò una canzone tutta per Lui solo.
Andrò nel bosco questa notte,
e abbraccerò gli alberi.
E starò in ascolto dell’usignolo,
dell’usignolo che canta solo
da mezzanotte all’alba.
E poi andrò a lavarmi nel fiume,
come fanno i poveri.
E all’alba passerò sulle porte
di tutti i miei fratelli
e dirò a ogni casa: “Pace!”
E poi cospargerei la terra
di acqua benedetta
in direzione dei quattro punti
dell’universo.
Poi… non lascerò mai morire
la lampada dell’altare.
E ogni domenica mi vestirò di bianco!
Io vorrei donare una cosa al Signore,
ma non so che cosa.
E non piangerò più,
non piangerò più inutilmente.
Dirò solo: “Avete visto il Signore?”.
Ma lo dirò in silenzio,
e solo con un sorriso.
Poi non dirò più niente.
David Maria Turoldo