Per dare una mano. E’ semplice la motivazione che Cristian Sette, 16 anni, residente a Bregano e studente al Newton di Varese, dà della sua scelta fortemente voluta di entrare a far parte come simpatizzante della Protezione Civile di Gavirate. Dal 12 febbraio dell’anno scorso è sempre presente, affiancato da un volontario effettivo, come figura non abilitata e non operativa, alle riunioni, e alle operazioni del gruppo. E’ la loro mascotte attenta e operosa, gratificata e gratificante. Sì, perché lui svolge ogni attività con passione e curiosità, rappresentando il modello a cui passare il testimone. E’ nelle sue corde essere utile agli altri. L’input per pensare all’idea di entrare nel gruppo risale al Carnevale di Gavirate del 2017, quando un volontario, presente durante la manifestazione, su sua richiesta gli ha spiegato le attività e soprattutto il significato della presenza di una simile realtà. Poi ci ha pensato l’incendio del Campo dei Fiori dell’ottobre 2017 a far sì che aumentasse il desiderio. Lui si è avvicinato al campo base nella località Cinque Piante di Oltrona al Lago, ha seguito per un breve tempo l’organizzazione, vedendo come veniva affrontata l’emergenza. Da qui la decisione di far parte del gruppo e, in futuro, di essere effettivo nello spegnimento degli incendi. “Ho visto un entusiasmo mai visto -dice- quando ho chiesto ufficialmente di entrare. Subito i miei amici (così li definisce con grande rispetto) non mi hanno tenuto in disparte ad osservare, ma mi hanno messo subito all’opera. Con uno di loro sempre accanto ho partecipato alla chiusura delle strade durante le manifestazioni”. Ci sono esperienze che lo rendono sempre più partecipe, come il giorno in cui è andato alla scuola primaria di Gavirate, Voltorre, Oltrona, Bardello per illustrare i rischi domestici. Dapprima i volontari lo hanno fatto assistere, poi gli hanno detto: “Ora tocca a te!”. Beh, l’emozione è stata grande: istintiva la voglia di scappare seguita dalla consapevolezza di perderci la faccia di fronte ai bambini e ai suoi amici e così ha cominciato, sentendo, mano mano che procedeva nella spiegazione, una gioia e una leggerezza, che lo confermavano sempre più nella decisione intrapresa. Operare sulla riva del lago per lui è motivo di grande soddisfazione, quando assiste con i bambini delle elementari, ad esempio, all’illustrazione delle operazioni di spegnimento o di intervento durante la presenza dei calabroni. Ma è ben stampata nella sua memoria, durante i campionati di canottaggio, l’operazione di salvataggio di un’atleta che si era rovesciata in acqua. “In quei momenti si comprende di aver fatto qualcosa di bello!”, afferma. Cristian è attivissimo sul gommone durante la pulizia sulle rive del lago. Si è reso conto con i suoi occhi di come il lago viene considerato da tante persone una discarica: “Ci si trova di tutto -spiega- dalle sedie alle gomme delle auto. Per non dire delle spazzatura nel canneto”. Quest’anno al compimento del diciassettesimo anno di età sarà abilitato, l’anno prossimo sarà certificato. Nell’attesa, ribadisce che aiutare una persona è una esperienza di vita. Il suo orgoglio lo manifesta solo quando apre il suo armadio è mostra le sue divise gialle. “E’ encomiabile che Cristian alla sua età pensi prima agli altri che a sé stesso -sottolinea il vicesindaco Massimo Parola- Per il gruppo rappresenta la speranza e un esempio che, auspichiamo, possa essere seguito da altri giovani”. “Da aggiungere -interviene il referente Enrico Carlo Bogni – che si occupa di aspetti confacenti ai giovani. Ci dà visibilità sui social, si occupa della radio e dei servizi fotografici”.
Federica Lucchini