Carissimi tutti
sono ormai entrato nel “conto alla rovescia” per la mia permanenza qui in Niger. È quindi un tempo un po’ particolare nel quale nel cuore e nella mente tante emozioni e pensieri si rincorrono. Grazie al buon Dio sono molto sereno, ma anche sinceramente “emozionato” per questo nuovo “cammino” che avrò la grazia di percorrere. Attualmente il lavoro pastorale è molto diminuito perché i fratelli e le sorelle sono un po’ tutti nei campi ora che la stagione delle piogge è finalmente cominciata e nello stesso tempo io non vado più a Bomoanga alla mia capanna. Ho pensato che è meglio così e in questo sono anche provvidenzialmente aiutato dalla pioggia che rende la strada poco praticabile, ma ancor più dal tetto della capanna che non è proprio a tenuta d’acqua e ora non c’è il tempo per rifarlo. Tutto questo ha per me un lato molto positivo anche se non facile perché mi permette di avere un tempo più prolungato per la preghiera. Certamente pregare non è sempre facile perché mi domanda di espormi completamente alla presenza del Signore. Li davanti al Crocifisso, nel silenzio della mia camera, è tutto un “trambusto” di sentimenti, di malavoglia, di gioia, di paure, d’incertezze che premono per farmi lasciare la preghiera. Con umiltà continuo a fissare il mio sguardo su di Lui è a poco a poco la calma feconda mi avvolge e mi lascio appagare dal suo sguardo lasciando al tempo opportuno le varie scelte che certamente premono, ma che hanno bisogno di essere vissute prima di tutto con Lui. Così libero e sereno porto avanti le responsabilità pastorali del momento e anche qualche lavoretto manuale che anche qui non manca mai. Penso proprio che la Comunità pastorale Sacra Famiglia ha il grande dono di avere tanti fratelli e sorelle che vivono una corresponsabilità attiva e di tasca propria. Questa corresponsabilità attiva e di tasca propria è invece ancora un po’ difficile trovarla qui, ma a poco a poco. Pensate che la nostra parrocchia, dedicata a S. Francesco ha poco più di 50 anni di vita. Che cos’è tutto questo in riferimento all’ età delle nostre parrocchie? Impegno, fiducia e pazienza mi sono stati domandati in questi tre anni e con tutti i miei limiti ho cercato umilmente di coltivare. Ma ritornando alla grazia di una preghiera più prolungata ieri, solennità del Corpo e Sangue del Signore, ho meditato sul dono del Corpo al quale Gesù m’invita a prendere parte e a mia volta donarlo. Davanti al Crocifisso contemplo il suo corpo crocifisso. Nessun vestito, nessuna altra realtà lo separa da me da noi. No tutto è lì nel dono totale della sua intelligenza, delle sue relazioni, del suo vivere tra i suoi, tutto offerto fino a questa spoliazione totale. Rabbrividisco, mi sento tanto insufficiente a seguirlo eppure Lui è anche il Risorto e mi chiama e mi dice e ci dice, seguimi , seguitemi. Comprendo e desidero “spogliarmi” di tante cose nel senso del dono che Gesù mi ha fatto la grazia di comprendere un po’ di più anche oggi. Aiutiamoci con la preghiera e con la forza della vita fraterna con affetto don Herve’ e arrivederci tra poco più di un mese, ciao ciao