Il primo febbraio a Milano è stato aperto l’ufficio del Consolato della Repubblica del Benin con giurisdizione in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta. Dietro la scrivania, nelle vesti di Console onorario, nominato dai Presidenti della Repubblica Italiana e Beninese e dai rispettivi Ministri degli Esteri, c’è una persona molto conosciuta della nostra terra, che ha ricoperto la carica di sindaco di Biandronno e Bardello, Valentino Del Grande. Può meravigliare una carica prestigiosa che interessa uno Stato africano bagnato dal golfo della Guinea ottenuta da chi ha operato nell’amministrazione locale per diversi anni. Ma chi lo conosce sa che dietro alla sua professione di insegnante, al suo attivismo politico da molti decenni coltivava una vita parallela con grande passione che lo ha visto effettuare innumerevoli viaggi in quello Stato a scopi benefici. Per lui c’era stata la frequentazione fin da ragazzo di monsignore Emiliano De Vitali, già parroco di Bardello che lo ha visto crescere e che sarebbe divenuto il presidente dell’associazione “Amici del Benin”, e del cardinale Bernardino Gantin, che frequentava il convento della suore di Nostra Signora degli Apostoli a Bardello. Così queste radici sono diventate il segno distintivo di una vita che gli ha aperto via via porte sempre nuove per una migliore conoscenza di quel Paese, “la cui costituzione – spiega – dopo l’indipendenza dai francesi, ottenuta nel 1960, è diventata modello per altri Stati africani”. Determinante, infine, per rivestire il ruolo di Console, raro nella nostra provincia, è stata la collaborazione decennale, in cui ha messo a frutto la sua esperienza, con la dottoressa Maria Luisa Badinotti, che lo ha preceduto nella carica. “I servizi che offre il Consolato -spiega Del Grande- sono rivolti ai beninesi -una comunità di 2500 persone- che abbisognano di documenti e di assistenza, agli italiani che si devono recare in quel Paese e necessitano del visto. L’attenzione è rivolta a tutte le organizzazioni non governative che operano in Benin e che hanno sede nella regioni italiane su cui ha giurisdizione il Consolato e a tutti gli imprenditori che vogliono investire in quel Paese. Milano – aggiunge con orgoglio – è attualmente la città con il maggior numero di Consolati al mondo, superando New York di quattro unità. In altre parole, è la capitale economica mondiale”. E’ consapevole che il Benin è uno Stato poco conosciuto “sia perché – come sottolinea- i nostri giornali parlano poco dell’Africa subsahariana, poi per la sua storia. Fino al 1960, si chiamava Regno del Dahomey. Il porto di Ouidah, l’antica capitale, per secoli è stata la porta di non ritorno dove venivano caricati gli schiavi alla volta dell America. E’ un Paese di gente intelligente, fiera e mite che ha diverse tradizioni interessanti. Voglio sottolineare – conclude – l’importanza dei loro legami famigliari e dell’autorità che viene riconosciuta alle persone anziane. Più hanno vissuto a lungo, più i funerali durano anche mesi come tributo di rispetto della saggezza”.
Federica Lucchini