Ieri (9 febbraio)la visita del consigliere regionale Emanuele Monti della Lega Nord alla Fondazione Bernacchi, alla presenza del direttore del 118, dottor Guido Garzena, del responsabile sanitario della Fondazione Borghi di Brebbia, dottor Roberto Giani, ha costituito l’occasione per fare il punto su una struttura che vuole aprirsi sempre più al territorio e ha in cantiere importanti novità. Seguito dal presidente Giovanni Speziani, dai medici Patrizia Vanetti e Angelo Maria Manduzio, ha posto l’attenzione sugli aspetti che costituiscono un’innovazione quali il posizionamento, ora in atto, dei sollevatori sopra ogni letto; strumenti che hanno la finalità di favorire in primis gli ospiti e poi gli operatori. “Un progetto -ha sottolineato il presidente- che completeremo entro la fine di questo mese con grande “sudore”, considerati i costi (60mila euro), ma con altrettanto entusiasmo vista la sua utilità”. “Un servizio di fondamentale importanza -ha evidenziato Garzena- è la postazione fissa di Areu 118 con la propria ambulanza, che non serve solo la struttura, ma anche la popolazione”. Postazione che è stata creata con tutti gli accorgimenti e tutti gli strumenti perché sia molto efficiente, come si sta rivelando. “Credo nell’importanza vitale e strategica della Rsa -ha specificato Monti- e continuo ad occuparmene. Nel mio percorso sono convinto di quanta utilità porti la presenza sul territorio delle Rsa aperte: offrono un servizio fondamentale affinché i pazienti vengano curati a casa in una logica di assistenza familiare e di risparmio per la Sanità. Sono stato contento di aver visitato questa struttura che trovo adeguata alle necessità richieste”. “Stiamo attuando un progetto che ci sta molto a cuore, denominato “Casa dolce casa” -è intervenuto Speziani- che amplia anche la nostra funzione di semiresidenzialità con la presenza di ospiti che trascorrono presso di noi alcune ore al giorno in cui sono occupati in attività adeguate alla loro patologia. I nostri operatori lavoreranno come esterni sul territorio, a partire dalla fisioterapia, per proseguire con la preparazione dei pasti per gli anziani, con interventi a livello infermieristico”.
Federica Lucchini