Sono previsti tempi di cambiamenti per le due scuole materne che insistono sul territorio e che fanno capo alla Fondazione Tagliabò. Si tratta della scuola, che ha lo stesso nome della Fondazione, ubicata a Sant’Andrea, che può ospitare tre sezioni (attualmente ne sono presenti due con 46 bambini) e la Visconti di Caldana con una sezione di 22 frequentanti, al completo della sua capienza. Problemi economici stanno mettendo a rischio l’esistenza di quest’ultima. “Con la situazione attuale e la previsione delle future entrate, non ci sono le condizioni per continuare a tenere aperta questa realtà”, spiega il presidente Riccardo Rota. Il prossimo 30 giugno scadrà l’attuale convenzione con il Comune e con il suo rinnovo l’amministrazione comunale non erogherà più il contributo di circa 22mila euro a favore della Visconti, considerata come sezione staccata, in quanto tale cifra è vincolata al fatto che la Tagliabò sia completa. Così non è. “Come amministrazione comunale -spiega il sindaco Danilo Centrella- continuiamo a sostenere economicamente la Fondazione degli asili con un contributo ragguardevole per ogni bambino, residente nel territorio. La difficoltà sta nel fatto che abbiamo una forte riduzione del numero dei bambini presenti. Quindi la Tagliabò si trova ad avere una sezione in meno, a Caldana sono 7 i bambini iscritti del paese”. Gli altri che completano la sezione provengono da realtà diverse. L’invito del primo cittadino, rivolto al consiglio di amministrazione della Fondazione, è di operare nell’ottica del principio di efficacia, efficienza, economicità, in particolare in questo momento in cui ci sono forti rincari in ogni settore. “Alla Tagliabò c’è spazio per tutti i bambini -riprende il primo cittadino- e quindi economicamente non è giustificabile, spendere 22mila euro in più. Da aggiungere che le due scuole sono a un km. di distanza, quindi ciò non comporta per i genitori una grossa variazione nel percorso. Abbiamo invitato la presidenza e il consiglio direttivo a destinare i bambini in una sezione unica a Caldana o Cocquio: per noi assolutamente è indifferente”. Ma è d’obbligo la scelta: la struttura di Caldana non può contenere tre sezioni, quindi i bambini saranno trasferiti nella struttura di Sant’Andrea. “Credo che la decisione che verrà presa sarà la più etica e più solida possibile per poter sostenere una ottima qualità di insegnamento con una riduzione della spesa a carico dele famiglie-conclude Centrella- I 22mila euro saranno impegnati in altro modo nell’ambito della scuola”.
Federica Lucchini
Notizie storiche sull’asilo tratte da un articolo della rivista Menta e rosmarino
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L’architetto Broglio è sempre rimasto molto legato al suo paese, tanto da voler essere sepolto, nel 1956 (muore a Milano), nella tomba di famiglia dove sono riuniti, almeno nel ricordo i genitori, fratelli e sorelle e da ultimo anche la moglie Volpi Lina (Roma 1886 – Milano 1978). Il comune di Cocquio gli ha dedicato una via nella frazione di Caldana, proprio quella via che porta all’asilo che è stato edificato proprio grazie a lui. L’Asilo di Caldana – oggi si chiama Scuola Materna – viene fondato nel 1887 grazie ad un cosiddetto “legato ” di ben 20.000 lire (in quegli anni davvero una bella cifra) del conte Alfonso Mario Visconti; dapprima è posto in un locale privato, poi è trasferito, nel 1899, in un ambiente più vasto nell’edificio costruito dalla Società Operaia (progetto Ing. Malgarini) e che serviva anche per la scuola elementare e come sede municipale. Qui resta fino al 1957.
Nel 1957, infatti, su terreno donato dalla famiglia Clivio, caldanesi trasferitisi all’estero per lavoro, viene costruito l’edificio destinato ad ospitare Asilo Infantile ed Oratorio Femminile, entrambi poi affidati alle cure delle suore
di Santa Croce di Ingenchol. Dalla cronaca parrocchiale leggiamo: “Alle ore 14,30 di questa domenica – 1 dicembre 1957 – venne benedetto dal parroco don Antonio Bolis il nuovo edificio dell’Asilo infantile, dono munifico della gentile signora Lina Volpi vedova Broglio in memoria del defunto sposo Architetto Giovanni Broglio. ”.