La responsabilità vissuta con il sorriso in quell’angolo che sa di preghiera, di condivisione e di apertura. Aprire il cancello della chiesa di san Giovanni a Caldana, sede della Comunità Evangelica Ecumenica di Ispra-Varese, che unisce luterani e calvinisti, equivale a vivere una esperienza arricchente con i due pastori luterani, marito e moglie, Carsten Gerdes, che riveste anche la carica di decano della chiesa luterana in Italia, e Magdalena Tiebel-Gerdes. Entrambi laureati in teologia. Sono giunti quattro anni fa e ne rimarranno altrettanti. La loro è l’accoglienza calorosa delle persone felici di poter parlare della loro realtà nell’ottica dell’incontro. Quel “venite a conoscerci” detto con entusiasmo al telefono si spiega nel loro desiderio di vivere il dovere gioioso di far parte di una comunità. Senza proselitismi, ma a braccetto con gli altri componenti. Nel periodo del lockdown erano assieme agli altri volontari di Cocquio nel distribuire cibo e medicinali a chi non aveva la possibilità di uscire. “Nel gruppo ci siamo sentiti accolti molte bene -spiegano- E’ stato apprezzato il fatto che noi, persone dedite alla spiritualità, ci siamo occupati di cose pratiche”. La spiegazione di questa scelta la offrono loro stessi: tedeschi del nord della Germania, sentono insita la responsabilità, parola che più volte ripetono. “Responsabilità non solo spirituale, liturgica per una comunità che si allarga partendo da Varese fino a Maccagno, ma anche materiale -continuano- Riguarda la casa dove abitiamo, l’edificio del culto, del terreno attorno, ma anche della conservazione dell’ambiente, degli animali che vi vivono (Magdalena ride, al pensiero della “festa” che hanno fatto i cinghiali nelle adiacenze del giardino). La nostra vuole diventare una comunità sempre più green”. Lavorare dunque con consapevolezza nel comune dove vivono, intessere rapporti sempre più proficui con la parrocchia con la quale hanno ripreso da novembre, dopo la pandemia, un incontro ecumenico una volta al mese, alternando come luoghi la parrocchia di Sant’Andrea alla presenza di don Fabio Giovenzana, e il loro luogo di culto dove si tiene anche un incontro di preghiera. Poi c’è quella iniziativa molto partecipata, che richiama duecento famiglie e dà un tocco particolare a Caldana la sera di san Martino, quando, rinnovando una tradizione tedesca, i bambini con le lanterne costruite a scuola e con i loro genitori vanno per le vie della frazione, creando un clima magico: il ritrovo è nella chiesa di santa Maria Assunta dove si innalzano i canti e poi, via, verso la loro chiesa vicina dove c’è il ritrovo comunitario. Nel logo del loro volantino mensile appaiono i verbi “incontrare, accompagnare, entusiasmare”. Il tendere la mano è tipico della loro comunità, piccola, molto familiare. Dopo il culto domenicale, all’insegna della preghiera e dei canti, i quali hanno un ruolo più incisivo che nel rito cattolico, una tazza di caffè. “Il tempo di chiacchierare ha un valore molto alto, ci dà forza interiore, ci fa sentire uniti dentro la nostra chiesa”, spiega Magdalena. “Entriamo nei cuori dei fedeli prendendo spunto da un versetto biblico che spieghiamo in funzione dell’attualità. Abbiamo il dovere di riflettere sul mondo che ci circonda”, concludono. “Alla fine Dio viene anche da me e da te -scrive Carsten nel volantino natalizio- Con il sorriso di un neonato stabilisce il primo contatto e nei suoi occhi c’è un unico messaggio: ti amo e voglio che tu viva in pace, ieri, oggi, domani. Ogni anno. Buon Natale!”.
Federica Lucchini