– “Vogliamo fare di più per la comunità di Comerio”. E’ un incontro all’insegna del sorriso e della gratitudine quello con i quattro ragazzi richiedenti asilo del Bangladesh, ospiti nella casa del sindaco Silvio Aimetti. “Credo che la piazza del paese non sia mai stata così pulita grazie alla loro turnazione”, afferma il primo cittadino. Ma è ora di fare un passaggio in più nell’ottica dell’integrazione e del servizio di volontariato a favore della comunità per poter realizzare il progetto che come amministrazione comunale ci siamo prefissi”. Progetto che sta avendo risultati positivi anche sul fronte dell’inserimento lavorativo offerto a due residenti di Comerio, grazie all’affitto dell’appartamento non ritirato da Aimetti, ma messo a disposizione per favorire i loro stage. “Periodicamente – riprende – ci riuniamo come amministrazione con la Cooperativa “Lotta contro l’emarginazione” nella persona della coordinatrice Silvia Antonetti, con la dirigente scolastica, prof. Brocchetta, con i rappresentanti della Caritas e della chiesa luterana di Caldana per fare il punto della situazione. In questo momento ci siamo resi conto che bisogna fare un passaggio in più per favorire l’integrazione. I ragazzi hanno la giornata piena: frequentano un corso di italiano a Varese e una lezione extra, grazie ad una docente volontaria, hanno frequentato un corso sulla sicurezza, praticano sport in palestra il lunedì pomeriggio sotto la guida di un esperto inviato dalla chiesa luterana. Perché non indirizzare questa loro soddisfazione verso attività comunitarie? Prossimamente saranno coinvolti nelle attività che le nostre associazioni andranno ad organizzare e versi i bisogni della popolazione. Ad esempio, andare a comperare le medicine a persone anziane, a ritirare impegnative dai medici, chiudere il cancello alla scuola secondaria, aiutare i ragazzi nell’attraversamento della strada quando manca la polizia locale. Azioni semplici che favoriscono l’integrazione e potenziano la loro conoscenza della nostra lingua”. “Quando Maynul, il più giovane è stato invitato dalla scuola secondaria – interviene l’operatore Fabio Caso – è stato un momento molto positivo. I ragazzi sono stati molto curiosi, con una bella apertura mentale, stimolati dall’opportunità di questa conoscenza”. “Avrei voluto rimanere lì per frequentare la scuola”, afferma il giovane con un sorriso, aiutato dal mediatore culturale Kabir Ahammad Zakir. E il sorriso diventa generale quando anche gli altri tre amici si rivedono in foto sul cellulare: per la prima volta hanno visto la neve e ai giardini estensi di Varese hanno giocato con giovani varesini scattando foto sotto lo stesso ombrello. “Come Cooperativa assegniamo loro una quota per potersi gestire in autonomia – continua Fabio – e li invitiamo a risparmiare per il loro futuro perché, comunque, la situazione qui a Comerio è temporanea”.
Nei loro discorsi, tradotti da Kabir, c’è la gratitudine di essere qua e il grande desiderio di avere in futuro un lavoro per aiutare le loro famiglie. “Loro non stanno bene come me a Comerio”, aggiunge Maynul, che aveva un piccolo negozio dove vendeva il tè. Sono ammirati della nostra natura e felici di non dover affrontare più la pioggia del loro Paese che riduce le strade in pantani scivolosi.
Federica Lucchini