Era solito dire, per scherzo, che era esonerato dal lavoro, essendo nato il primo maggio 1929. Angelo Radaelli, conosciuto come Angelino, non lo è mai stato, avendo svolto il suo incarico di responsabile dell’Ufficio spedizioni della Ignis con grande responsabilità, ma soprattutto lui non si è esonerato dalla beneficenza: ora la comunità di Comerio, grazie alla sua generosità, ha a disposizione 50mila euro a favore degli anziani. Non si è smentito fino alla fine: la sua vita è stata nel solco dell’attenzione alla sua comunità e prima di morire l’anno scorso ha deciso che parte delle sue sostanze andassero ad una fascia debole della popolazione. “Mi sono commosso -sottolinea il sindaco Silvio Aimetti- quando al telefono, il direttore della casa di riposo di Induno dove Angelino era ospite con le sorelle mi ha comunicato la notizia, in seguito all’apertura del testamento. Oggi, giorno dell’Epifania, Comerio è un paese privilegiato: è arrivato un quarto Re Magio che ha pensato agli anziani in un momento complesso come l’attuale. E’ un angelo non solo di nome”. Questo atto ha mosso un mondo di ricordi attorno alla sua figura, votata per la comunità: lo amavano molto i ragazzi. E’ stato cassiere all’epoca della grande Ignis e tanti di loro, ormai adulti, gli sono grati: quelle domeniche magiche, in cui li portava con sé a vedere gratuitamente le partite al palazzetto, sono ancora scolpite nella loro memoria. E’ una testimonianza corale la loro, piena d’affetto: lui che non aveva figli, li guardava gioioso ammirare, da un posto privilegiato -il parterre- i grandi campioni, Dino Meneghin, Aldo Ossola che effettuavano il riscaldamento. La sua famiglia era Comerio, quindi, a turno i ragazzi avevano avuto tutti questa fortuna. Occhi sgranati e cuore che batteva dall’emozione. Non aveva trascurato i ragazzi che frequentavano la scuola di avviamento musicale, organizzata dalla Filarmonica di Comerio. A loro dedicava il suo tempo in un momento in cui sarebbero stati soli: terminate le lezioni, si intratteneva con loro divertendoli, fino all’arrivo dei genitori. E quei momenti erano sempre belli, mai tempi morti, dove la sua presenza fruttuosa diventava motivo di insegnamento con il sorriso e le risate. Il rapporto di amicizia con i genitori è venuto di conseguenza. Perché Angelo è stato un tessitore di rapporti: la rete sociale di Comerio per decenni ne ha beneficiato. Sono ben presenti in tanti comeriesi i momenti in cui intratteneva sul pullman durante le gite della Società Operaia di Mutuo Soccorso: era un brillante, conosceva la sua platea e via alle risate intelligenti. Angelino ha concluso il suo cammino in sintonia con quello che è stato: ora Comerio avrà ancora doni da lui e la sua presenza si percepirà nei sorrisi delle persone che avranno un beneficio nel momento del bisogno. Ecco perché oggi è un giorno fausto per Comerio.
Federica Lucchini