– E’ stato accolto con gioia dall’amministrazione comunale l’autorizzazione del Prefetto, Daniele Zanzi, ad intitolare la biblioteca al professore Edoardo Gallico, un figura di grande spessore umano e culturale che aveva fatto della scienza il suo lume. “Ha dimorato per lungo tempo nel nostro paese – spiega il sindaco Danilo Centrella – e il comune, che ho l’onore di rappresentare, è orgoglioso di questo evento che mantiene la memoria di questa straordinaria figura di uomo, di medico, di scienziato”. E anche di scrittore – suo è “I tumori non rispettano il codice”, premiato al concorso nazionale “Medici scrittori” – e di pittore – la sua “Stele di Rosetta” fu premiata al concorso nazionale “Medici pittori”. Nato a Mantova nel 1920 e scomparso a Milano qualche anno fa, ha frequentato i più importanti personaggi nel campo della medicina, da Umberto Veronesi, a Pietro Rondoni, a Carlo Sirtori. “Ho sempre sentito il soffio vitale della ricerca”, affermava mentre scorrendo il suo curriculum lunghissimo e prestigioso si scopre che è stato il primo medico in Italia a pubblicare su Minerva Medica una monografia sulle chemioterapia. Traspariva in quelle sue tele e sculture sulle pareti del reparto di radiologia dell’ospedale di Cittiglio, anni fa, non solo l’animo dell’artista, ma quell’umanità delicata e sottile che lo contraddistingueva. Nelle attese di un esame che spesso preoccupava, quelle creazioni così varie per le tecniche usata, davano ai pazienti la sensazione che al di là di quella porta, operava un medico, ma soprattutto un uomo che coniugava scienza ed arte e, quindi, disposto ad accoglierti con l’occhio attento e sensibile della persona che sa guardarti dentro. Tanta è ancora oggi la riconoscenza nei suoi confronti. Ricordano i pazienti quando lui non faceva nessuna distinzione tra mutuati e paganti e gli sono grati per la profonda competenza che ha permesso di salvare molte vite umane.
Federica Lucchini