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Cinquanta “perché”di Alberto Palazzi

 7 Giugno 2020 |  Pippo | |

Dalla rivista del 2011 riproponiamo i Cinquanta “perché” di Alberto Palazzi

Cinquanta “perché”

 

“Chiamo questa regione del Lago Maggiore il Paradiso terrestre”, scrisse John Ruskin. Si ritrovarono d’accordo anche Casanova, Stendhal, Wagner, Dumas … e tanti altri.

I nostri paesi restano un rarissimo angolo di mondo dove si respira ancora giusto, tanto che l’”appartenenza” mi fa sentire orgoglioso.

Cerco di spiegare con cinquanta “perché” le ragioni di questo mio compiacimento.

 

                            Cinquanta “perché”

 

  1. Perché qui ci sono nato
  2. Perché la gente è cortese, le notti tranquille, il cielo luminoso
  3. Perché le campane suonano spesso e contrariamente alla regola danno un suono piacevole
  4. Perché la stradina ombrosa che s’incurva nel bosco è la nostra Via Montenapoleone, ma con più sentimento
  5. Perché arrivi con lo sguardo giù, giù, e magari, se sei fortunato, becchi anche un triangolo di lago
  6. Perché con Innocente Salvini il nostro paesaggio esprime anche i sentimenti
  7. Perché un bel libro lo puoi leggere sotto la magnolia di casa mentre il merlo canta la “primavera” alla sua compagna d’amore
  8. Perché quella sera, passeggiando nel prato, sento un mormorio intenso, acuto e disarmonico d’insetti. Null’altro
  9. Perché ad Arcumeggia i muri grondano di arte, di storia e di poesia
  10. Perché l’insalatina dell’orto è ancora più buona se ci triti dentro l’erba cipollina, che nasce fra i sassi, lì, sul muro
  11. Perché “mi pareva il più bel paese del mondo, il luogo di tutte le delizie, dove ogni casa, ogni pianta, ogni ciottolo delle rive aveva parole per me…” (Piero Chiara)
  12. Perché tutti sono rivali di tutti, ma ci vogliamo (abbastanza) bene
  13. Perché quando passi dalla stalla del Giuan di vach, respiri ancora il profumo del latte appena munto
  14. Perché al cimitero del paese gh’è giò i mè gent
  15. Perché il lago di Varese è meraviglioso. Così
  16. Perché al Forte di Orino, la mattina della domenica, c’è sempre qualcuno disposto a offrirti un bicchiere di vino
  17. Perché il suono delle campane a mezzogiorno irrompe sulle nostre fatiche come una ventata fresca
  18. Perché l’accento dialettale risulta delizioso (addirittura formidabile nei rapporti amorosi).
  19. Perché viene un senso di conforto quando in paese si vanno accendendo le luci dei casolari, piccole fiammelle  di un enorme presepe
  20. Perché ti ritrovi sulla porta il merlo infreddolito dalla neve
  21. Perché c’è chi tiene ancora al Varese
  22. Perché c’è chi non tiene (il vino)
  23. Perché non siamo più “provinciali”, ma paesani connessi con il mondo, capaci di collegarsi con l’intero pianeta
  24. Perché “O campagnola bella, tu sei la reginella, negli occhi tuoi c’è il sole, il colore delle viole delle valli tutte in fior…”
  25. Perché c’è gente che sa quello che vuole e se ne infischia dei fatti del mondo
  26. Perché in paese c’è gente che conosce tutti i segreti dei fiori, delle piante, degli animali…
  27. Perché c’è anche gente che “non posso crederci ancora adesso che la terra è rotonda”, ma è comunque simpatica
  28. Perché una Chiesa come quella di San Pietro c’è davvero
  29. Perché c’è anche un Castello come la Rocca di Orino
  30. Perché la Maria “la vureva naa a Laven a videe ul batèl” e il Franceschin ce l’ha portata
  31. Perché posso meditare il silenzio delle cose, osservare il varieggiare dei colori, il gioco acrobatico degli scoiattoli e ascoltare il cicaleccio delle gazze
  32. Perché nelle sale del Chiostro di Voltorre, specialmente quando fa nuvolo, si odono ancora i passi leggeri dei monaci e il muto linguaggio delle loro preghiere
  33. Perché certi spettacolosi crepuscoli, Luigi Conconi li dipingeva dalle terrazze del Chiostro
  34. Perché a funerale c’era tutto il paese
  35. Perché il Piero mi saluta con parole buone che conciliano con la vita semplice.
  36. Perché su quell’erba ove una sera fummo felici, tutte le notti i grilli ci cantano una serenata
  37. Perché Il dialetto ha dentro la storia della nostra gente, il profumo del maggese, l’odore del bucato con la cenere…
  38. Perché i nostri paesi mostrano le rughe, ma è il loro bello
  39. Perché cosa me ne faccio io di una macchina grossa che tanto non mi muovo mai da qui
  40. Perché è bello passeggiare nell’effrore umidiccio dei boschi
  41. Perché nel paese magari sei solo, ma ti fa compagnia l’eco del vicino, l’eco del bello e della storia
  42. Perché al mercato di Gavirate “cugnossi un poo tucc”
  43. Perché al Supermercato non è obbligatorio andarci
  44. Perché se hai avuto la fortuna di fare l’amore in un fienile, hai toccato il top dell’eros
  45. Perché in cima alla nostra montagna nasce il giglio martagone (e il Darico ogni anno saliva a coglierlo per regalarlo alla mamma nel giorno del suo compleanno)
  46. Perché la solitudine dei vecchi cascinali, che s’annidano ai margini delle selve, è di conforto nelle passeggiate solitarie
  47. Perché c’è l’Eremo di S. Caterina, con la sua “divina immensità di viste”
  48. Perché quand dà giò ul soo gli amici mi aspettano al bar per un bicchiere di vino assieme
  49. Perché i boschi sono le nostre cattedrali

Perché questa “è la terra che io fui seminato/ vita ho vissuto che dentro ho piantato” (Edoardo Sanguineti)

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